Essere uno chef è già di per sé un lavoro difficile e faticoso; bisogna avere nervi saldi, essere molto veloci e precisi, riuscire a fare molte cose insieme e controllare anche quello che fanno tutti gli altri.
Oltretutto quando il piatto è pronto deve arrivare di corsa ai tavoli perché molte pietanze perdono moltissimo se diventano fredde.
chef consapevoli
Figuratevi quando lo chef deve anche essere consapevole, cioè avere un occhio alle regole dello slow food, trovare animali pieni di energia positiva che abbiano vissuto una vita felice, frutta e verdura biologica o biodinamica, coltivata con amore e rispetto, e possibilmente utilizzare cibo a chilometri zero, anche se il fantomatico Bressanini la pensa diversamente.

Preparare da mangiare è sicuramente un’arte e una grandissima responsabilità, ed è per questo che ho pensato di dedicare una rubrica agli chef che combattono questa battaglia, un omaggio con tutto il mio rispetto per il loro lavoro e i loro sforzi.
Ogni post sarà dedicato ad uno chef in particolare, vi dirò come l’ho contattato, che tipo è, quali sono i suoi punti di forza, vi segnalerò il ristorante dove lavora ed eventualmente il sito, se ce l’ha. Ogni chef posterà una sua “ricetta consapevole”, corredata da foto, e vi spiegherà perché l’ha realizzata in quel modo e qual’era il suo intento.

Poi noi magari nei commenti discuteremo della ricetta e di quello che vogliamo, e se ogni tanto i signori chef si vorranno affacciare per un chiarimento o una precisazione, saranno i benvenuti! Spero che questa iniziativa vi piaccia, da parte mia sono felice perché sicuramente avrò molto da imparare, e apprendere è la cosa che preferisco in assoluto!