Ed eccola l’imputata, la responsabile della mia improvvisa deviazione verso i dolci a base di burro, che in questo periodo non bisognerebbe neanche degnare di uno sguardo… prometto che da oggi in poi per riscattarmi per almeno un mese vi proporrò solo piatti crudi, freddi e a base di verdura e frutta.
torta di pesche bianche
Adesso però vi devo descrivere questa signorina americana, trattasi di una pie aperta, cioè senza copertura superiore, ripiena di pesche e creme fraiche, e spolverata con un crumble croccante.
Guardate qui che immagini stupende; quella di Deb è più sui toni dell’arancio, perché ha usato le pesche gialle (lei ha un modo di fotografare che ti fa venire voglia di entrare nel monitor con una paletta da dolce in una mano e un piatto molto grande nell’altra); a me invece ha preso toni rosati che comunque restano terribilmente fotogenici :-9
Le pesche bianche, essendo leggermente acidule, contrastano piacevolmente e salutarmente il sapore dolce-croccante-sfoglioso dell’involucro; secondo la bioterapia nutrizionale sono piuttosto diverse dalle pesche gialle più comuni, e, aggiungo io, piuttosto difficili da trovare.
pesche bianche dolce
Dal punto di vista bionutrizionale infatti le uniche pesche utili per “curare” sono le due varietà bianche (una con la buccia chiara rosata e l’altra con la buccia macchiettata di rosso), perché quelle gialle hanno troppa vitamina A e mettono quindi in difficoltà le persone che hanno problemi con il fegato e devono inoltre essere totalmente escluse dall’alimentazione dei diabetici, per la loro ricchezza di zuccheri.

La pesca bianca è molto utile nelle persone ipotiroidee (che in genere hanno un metabolismo rallentato) perché contiene iodio e stimola la diuresi; ha poco ferro ed è povera di sodio.
In caso di cefalea molto forte, nella quale è necessario drenare il fegato e i reni, la bioterapia nutrizionale consiglia di sostituire un pasto con un chilo di pesche bianche. Pare che nelle ore successive ad un pasto di questo tipo anche la persona più inappetente e nauseata veda ritornare un sano appetito. L’emicrania invece ha origine diverse, e può essere attenuata mangiando una fettina di limone intriso nello zucchero.

In alcuni soggetti, che in genere hanno rapidi cambi di umore e forte reattività nervosa, la buccia vellutata della pesca può provocare reazioni allergiche.
Man mano che il tempo rifrescherà mi riprometto di proverne un po’, delle ricette di questa donna superprecisa e trascinante, cercando di renderle più consapevoli possibile. Non vi dico che farò miracoli, anche perché la bioterapia nutrizionale i dolci non li contempla affatto :-/ Voi ricordate sempre la regola base, e cioè di non consumare dolci e affini quando sentite che la vostra salute non è perfetta, soprattutto in caso di infezioni batteriche, ma in genere tutte le volte che non vi sentite in equilibrio.
Alloooora… raduno tutti i foglietti volanti dove ho segnato ingredienti, dosi tradotte dall’americano e procedimenti vari, e cominciamo.

Ingredienti:
per il crumble:
50 grammi di zucchero grezzo
1/4 di cucchiaino di polvere lievitante
1 pizzico di sale
50/60 grammi di farina 00
56 grammi di burro

per il ripieno:
5 pesche bianche piuttosto mature
2/4 cucchiai di zucchero grezzo
1 pizzico di sale
150 grammi di creme fraiche

e per la prima volta sugli schermi:
mezza dose di “pie crust
Preparate il crumble:
Mescolate lo zucchero, il bicarbonato, il sale e 50 grammi di farina in una ciotola piccola. Aggiungete il burro freddo a pezzettini e schiacciatelo nella farina con una forchetta o con le dita (se avete le mani fredde), fino a che avrete ottenuto un composto molto granuloso. Se vedete che il composto lo chiede, aggiungete anche gli ultimi 10 grammi di farina. Mettete il crumble in frigo.
Preparate l’involucro:
Prendete una teglia di alluminio poco profonda, larga circa 25 centimetri, imburratela e infarinatela e mettetela in frigo. Ritagliate in un foglio di carta bello grande un cerchio largo una trentina di centimetri.
Stendete la pasta per la pie come da tutorial, fino a che sarà alta circa 3 millimetri. Posizionateci sopra il cerchio di carta e tagliate via più precisamente possibile tutta la pasta che sborda. Piegate il cerchio di pasta in quattro e posizionatelo sulla teglia preparata in precedenza, punzecchiate bene il fondo con una forchetta, coprite tutto con la pellicola senza pvc e mettete in freezer per 30 minuti.
Passata la mezz’ora, Preriscaldate il forno a 200°C. Tirate fuori dal freezer la teglia con la sfoglia, coprite bene il fondo e le pareti con un foglio di alluminio e riempite con fagioli secchi, oppure con quei piccoli meravigliosi pesetti per cucinare di cui abbiamo già parlato, e infornate per 10 minuti. A questo punto prelevate la teglia, togliete i fagioli e il foglio di alluminio (scottano!), e rimettete in forno per altri 8-10 minuti, o fino a quando non vedrete la crosta diventare bella dorata. Mettete la teglia con la crosta da parte, a intiepidire. Lasciate il forno acceso, ma abbassate la temperatura a 190°C.
Preparate il ripieno:
Lavate le pesche, asciugatele bene e tagliatele in quattro spicchi. Mettetele in una ciotola e cospargetele con lo zucchero e il sale; lasciatele riposare per una decina di minuti.
Assemblate la pie:
Spalmate due cucchiaioni di creme fraiche sul fondo della crosta, cospargete con un terzo del crumble e poggiate le fette di pesca in modo adagiandole sul lato e creando dei cerchi concentrici (oppure in un altro modo carino che vi piace). Aggiungete qua è là dei fiocchetti della creme fraiche rimanente e cospargete con il resto del crumble.
Infornate fino a quando non vedrete che la creme fraiche ribollirà e il crumble diventerà ben dorato (circa una cinquantina di minuti). Se vedete che la superficie della torta diventa scura troppo velocemente copritela con il solito foglio di carta argentata.
Lasciate intiepidire la pie almeno una ventina di minuti prima di servirla. È buona anche fredda, ma secondo me tiepida dà il suo meglio; l’unica cosa che mi ha lasciata un po’ perplessa è stato il crumble, che dopo qualche ora si era ammorbidito perdendo la sua texture crumbolosa. Se fate qualche prova e avete suggerimenti in merito (forse dovevo far cuocere un po’ di più la pie?) sono qui che aspetto :-)