Come sapete colleziono ricette tradizionali, in particolare quelle curative, e ogni volta che vengo a contatto con persone che per età o origine sono in possesso di conoscenze alimentari poco note alle ultime due generazioni (almeno qui in Italia) mi si drizzano le antenne.

Nella raccolta del pasto nudo ho già lo sciroppo di cipolla e il decotto per la tosse; i rimedi per la tosse non bastano mai!

Quando ci si cura senza usare prodotti di sintesi la varietà è vincente; più ci si attiva, non solo con il cibo, e più si è tempestivi, più il sistema immunitario si ringalluzzisce e diventa bello combattivo. Al contrario di quando si cerca di bypassarlo offrendogli stampelle provvisorie – o totalmente inutili come nel caso dei farmaci puramente sintomatici: se mettete un braccio a riposo per troppo tempo si atrofizza; certo, non fa male, però avete sempre un braccio in meno).

Questa tisana in particolare me la consigliò una ragazza rumena che veniva ad aiutarmi in casa qualche anno fa, quando ancora abitavo a Roma. Paraskiva mi raccontò che in Romania quando i bimbi avevano la tosse si preparava comunemente un decotto con le foglie esterne della cipolla, quelle “che somigliano alla carta”, e quando me lo disse non riuscivo quasi a credere che quelle foglie tutte stropicciate che avevo sempre gettato via senza neanche pensarci potevano essere così importanti o_O Beata ignoranza.

Qualche tempo dopo poi ho ritrovato questa tisana anche sul librone di bioterapia, precisamente quello di Fausto Aufiero di cui vi ho parlato qualche tempo fa (sempre in odore di cipolle). Cito dal librone:

Per questa preparazione si utilizzerà la pellicola esterna della cipolla, dotata di numerosi principi attivi in grado di svolgere un’azione lenitiva, decongestionante e disinfettante delle vie aeree superiori. Inoltre, l’effetto antibatterico ed antivirale della cipolla, sommato a quello del miele, contribuirà a risolvere le patologie infiammatorie ed infettive del rinofaringe, frequenti cause degli accessi di tosse stizzosa.

Utile anche nella tosse dei fumatori, il rimedio sarà utilizzato come uno sciroppo, con frequenza di somministrazione tanto più ravvicinata, quanto più grave sarà la sintomatologia soggettiva del paziente. Le controindicazioni riguarderanno i casi di diabete scompensato e di allergia specifica al miele.

A differenza della ricetta che vi riporto qui, Paraskiva faceva bollire le foglie per una decina di minuti in acqua invece di aggiungerle a fuoco spento (che se non mi sbaglio è la differenza tra decotto e infuso). Voi provate tutti e due i metodi (il decotto mi dà l’impressione di essere più efficace ma è molto più amaro), e adottate quello che funziona meglio. Empirismo for president :-)

La prossima volta che sbucciate le cipolle le bucce mettetele da parte (magari in un vasetto coperto ma arieggiato, in modo da non far creare muffe), che si conservano benissimo. E, stavo pensando, ma tutte quelle buccette dell’aglio avranno mica qualche proprietà inaspettata, pure loro?

Ingredienti:
l’involucro esterno, cartaceo di una cipolla
150 grammi di acqua pura (i.e. senza metalli, cloro, calcare)
miele (preferibilmente di eucalipto)

Versate l’acqua in un pentolino, portatela a ebollizione, spegnete il fuoco e mettete in infusione coperta per una quarto d’ora la buccia ben lavata della cipolla.

Quando l’infuso scende sotto i 40°C di temperatura (se non avete il termometro metteteci un dito – pulito! – dentro: se non vi scottate la temperatura dovrebbe andare bene… sempre se non avete le dita di amianto come mia madre) aggiungete un cucchiaino da tè di miele e assumete a sorsi ogni volta che c’è un accesso di tosse.

Il sapore non è esattamente gradevole, ma sempre meglio della tosse (e degli sciroppi convenzionali che secondo me sono vomitevoli)! :-)