Queste non erano proprio in programma, visto che avevo ancora la torta di fragole quasi intonsa (siamo stati di nuovo falcidiati dai virus post-asilo, sigh) e al limite fette di pane fatto in casa da tostare; ma stamattina la pulcina mi ha guardata con i suoi occhi febbricitanti e mi ha detto: “mi fai le frittelle??”.

frittelle di ricotta

E siccome erano tre giorni che praticamente non toccava cibo mi ci sono precipitata in cucina, dove guarda caso mi aspettava una ricotta di pecora molto propensa ad essere cotta, che mi ha fatto deviare dall’intenzione iniziale verso un’idea più proficua e appetitosa, che prima del kitchen aid accantonavo sempre causa che p… ehm, che noia montare le chiare a neve.

Adesso, non perché stiamo parlando di Sigrid, tanto lo sapete che le sue ricette sono praticamente infallibili; questa però oltre ad avere la suddetta caratteristica sono anche me-ra-vi-glio-se. Provatele assolutamente, si sciolgono letteralmente in bocca. La ricotta si trasforma in una specie di mousse ariosa e leggera, mi chiedo solo perché non le ho provate prima.

Per la perfetta cottura delle frittelle vi rimando a questo meraviglioso post di Deb. Vi riporto le dritte più importanti:

– la fiamma non deve essere troppo alta, ma nemmeno troppo bassa. Lei dice “on the low side of medium”, che tradurrei “a fiamma medio-bassa”. Se sbagliate questo passaggio avrete con tutta probabilità frittelle troppo cotte fuori e crude dentro;

– non mettete troppo ghee (saprebbero di fritto) ma neanche troppo poco (si attaccherebbero); secondo me basta un pezzettino grande come un fagiolo;

– giratele con l’aiuto di una spatola quando si formano delle bollicine, che poi si bucano, sulla superficie. Se mentre le girate si spande un pochino di impasto rimettetelo sotto la frittella con l’aiuto della spatola;

– una volta girate dovrete lasciarle cuocere molto meno del primo lato; basteranno un paio di minuti (controllate lo stato di cottura sollevandole leggermente con la spatola).

frittelle di ricotta

Prima di annotare la ricetta però devo mettervi a parte di una cosa che mi riempie di gioia! Ieri sera mi sono messa a dipingere sulla cornice di una lavagna che troneggia in salotto: spero tanto sia un primo passo per ricominciare a coltivare il mio lato artistico. È che, chissà perché, dall’altro giorno mi sento un pochino, ma solo un pochino, più serena.

La minizac ovviamente mi ha dato un aiuto decisivo scarabocchiando con il gesso balene e altri animali del boschetto della sua fantasia sulla lavagna. E, sì, purtroppo le pareti sono *gialle*, le abbiamo trovate così, giuro che appena ne avrò la possibilità diventerà tutto ma *tutto* bianco (in ognuna delle sue meravigliose tonalità).

Ingredienti:
250 grammi di ricotta di pecora
2 uova felicissime
70 grammi di farina 1 verna-frassineto
100 grammi di latte intero fresco
1 limone grande
1 cucchiaio di zucchero grezzo chiaro
mezzo cucchiaino di polvere lievitante
1 presa di sale
burro chiarificato o ghee

Per prima cosa mettete a scaldare a fiamma media la padella antiaderente (senza teflon!) in modo che quando dovrete cuocere le frittelle sarà molto calda. Con un frullatore a immersione mescolate molto brevemente insieme tra loro la farina, i due tuorli, la ricotta, il latte, la polvere lievitante, il sale e lo zucchero, e grattugiateci dentro anche la parte gialla della buccia del limone. Il composto non deve essere omogeneo, lasciate pure i grumi di ricotta qua e là.

A parte montate gli albumi a neve, poi incorporateli all’impasto con un cucchiaio di legno, come al solito mescolando dal basso verso l’alto. Prendete un pezzettino di ghee, mettetelo su un lato della padella e appena si sarà sciolto adagiateci sopra una cucchiaiata molto abbondante (o due normali) di impasto.

Servite le frittelle man mano che le cuocete (sono moooolto meglio appena fatte) con un po’ di sciroppo d’acero o miele. Se proprio volete servirle tutte insieme Deb consiglia di tenerle in caldo in forno a 80°C fino a quando non sono tutte pronte (ma assolutamente non più di una mezz’oretta – tre quarti d’ora. E buona colazione :-)

p.s.: dimenticavo: ieri era anche il compleanno dello zac (ehssì, è nato lo stesso giorno della mia amata Marylin… sarà un caso?); che poverino usciva molto depresso dalla giorni di febbre e tosse generale. Auguri amore mio :-) (COFF!)