Ah, l’indipendenza :-) Sarà un secolo che non verso nel piatto un po’ di questa salsa rossa rossa dalla bottiglietta, quella che devi sculacciare altrimenti non esce nulla. Al bio si trova pure, ma non è che sia imperdibile.
ketchup fatto in casa
E invece in questo modo te la puoi fare un po’ come ti pare. Il fatto è che qualche giorno fa sono capitata in libreria e sono stata aggredita (in libreria mi succede spesso, sono posti pericolosi) da un libro di Jamie Oliver, “la mia cucina naturale”. Mi è saltato addosso e mi si è appiccicato alle mani, e nonostante tutti i miei tentativi non si è staccato più dalle dita, così sono stata costretta a passare alle casse e a pagarlo, un esperienza terribile.

Uscita da lì che facevo, ormai l’avevo pagato, ho cominciato a sfogliarlo (sono proprio il tipo che sbatte sui pali perché legge per strada, tipico mio fin da quando ero piccola) e, a parte essere rimasta un po’ male perché Jamie, che ricordavo essere un gran bel ragazzo, ha preso tipo novanta chili (ho capito che cucini bene, però un po’ di moderazione Jamieeeee – visto che poi parli di cucina naturale), ho trovato un bel po’ di cosucce che sicuramente finiranno tra queste pagine, e una di queste è proprio questa salsa che vi regalerà l’ammirazione sconfinata di tutti i maschietti della vostra famiglia ai quali avete proibito i conservanti.

Ma lo sapevate che Jamie viene chiamato anche “il cuoco nudo” dal titolo del suo primo libro? Eh eh, adattissimo al mio bloguccio :-) A proposito, c’è anche il suo sito veramente bello, pieno di spunti e trascinante come lui.
Passiamo al ketchup Heizn (eheh). Ho cambiato poche cose: Jamie suggeriva la cipolla rossa ma non ce l’avevo sottomano e ne ho usato una gialla; il peperoncino rosso *fresco* non lo avevo e ne ho usato mezzo secco (senza i semi, che avrebbero reso la salsa piccante – cosa che non l’avrebbe certo peggiorata, ma volevo prima provare l’originale); nella ricetta ci sarebbero andato mezzo chilo di pomodorini ciliegia *o* mezzo chilo di san marzano (seeeee… utopìa), io ho mischiato i pomodori che avevo (ciliegini e dei cugini lontanissimi dei san marzano). Ho anche omesso un cucchiaino di pepe nero, che è vietato sia allo zac grande che (ovviamente) alla zacchina, e sostituito l’aceto di vino con quello di riso.
Le dosi indicate valgono per ottenere una bottiglietta da mezzo litro, che conservata in frigo dovrebbe durare sui sei mesi. Lo Zac (laureato in sopravvivenza delle vettovaglie) sostiene che non sopravviverà più di sei settimane.

Ingredienti:
1 cipolla media
1/2 finocchio
2 o 3 coste di sedano (quelle chiare interne)
1 pezzo di zenzero fresco della grandezza di una noce
2 spicchi d’aglio
1/2 peperoncino rosso secco (o meglio fresco)
1 nutrito mazzetto di basilico
1 cucchiaio di semi di coriandolo
2 chiodi di garofano
sale integrale
olio extravergine d’oliva
500 grammi di pomodori (vedete voi)
500 grammi di pomodori pelati
350 ml di acqua
200 ml di aceto di riso
70 grammi di zucchero grezzo chiaro

Per prima cosa tostate i semi di coriandolo e i chiodi di garofano per qualche minuto in un padellino, senza nient’altro, fino a quando emaneranno un profumino delizioso. Poi staccate le foglie di basilico dai gambi (non li gettate) e mettetele da parte.
Tritate grossolanamente la cipolla (eliminando le foglie esterne – mettetele da parte per eventuali brodi), le coste di sedano (togliete prima i fili più coriacei, anche se su quelle interne non dovrebbero essercene), lo zenzero (sbucciatelo prima…), l’aglio, il peperoncino, i gambi del basilico e mettete tutto in una bella pentola ampia con il fondo pesante, insieme ai semi di coriandolo e i chiodi di garofano tostati e schiacciati nel mortaio.
Aggiungete un po’ di sale e l’olio (non troppo poco, abbastanza perché le verdure siano tutte belle unte), e mettete a cuocere a fiamma bassa, mescolando ogni tanto con un cucchiaio di legno, fino a quando il tutto non sarà ben ammorbidito (una ventina di minuti).
A questo punto aggiungete i pomodori tagliati a metà, i pelati (io al posto dei pelati ho usato la conserva che ho fatto l’anno scorso, con bucce e tutto) e l’acqua, mescolate, portate a ebollizione e poi abbassate la fiamma. Il composto dovrà sobbollire pian pianino fino a quando non sarà ridotto della metà.
Raggiunto l’obiettivo, aggiungete le foglie del basilico spezzettandole un po’ con le mani. Io arrivata qui ho coperto e lasciato tutta la notte a riposare perché avevo cominciato nel pomeriggio, quindi ero fuori con i tempi.
Il giorno dopo (o anche dopo qualche minuto) versate la salsa nel passaverdure e andate di manovella fino a quando non rimarranno solo bucce e residui. Jamie in realtà suggerisce di frullare e poi passare, ma siccome c’erano le bucce e i semini di coriandolo io ho fatto diversamente. Inoltre dopo aver passaverdurato io ho rimesso in pentola e via (ho frullato tutto dopo con il minipimer); se voi come dice Jamie preferite una salsa bella liscia e vellutata, passatela più volte fino a quando non avrà la consistenza che preferite.
Insomma, filtrato o non, rimettete il quasi-ketchup sul fuoco, a fiamma bassissima, e aggiungete l’aceto e lo zucchero, mescolando bene. Lasciate sobbollire pianissimo fino a quando non si asciugherà (e si addenserà) abbastanza; per regolarvi, dovreste ottenerne poco più di mezzo litro, o comunque deve ritirarsi a circa un quarto della quantità iniziale.
Non vi preoccupate se inizialmente saprà tantissimo di aceto, alla fine i sapori si fonderanno perfettamente. Senza contare che dopo qualche volta che l’avrete preparata potrete lanciarvi in personalizzazioni selvagge :-)
Se avete dubbi assaggiate! Zac si è eletto assaggiatore ufficiale, c’è mancato poco che ingoiasse il cucchiaio di legno :-9
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