Ve l’ho già detto che ho ricominciato a dipingere? Potrebbe sembrare una piccola cosa, ma per me è una svolta di non poco conto, dopo quasi 8 anni nei quali ho al limite disegnato a penna, e questa cosa non mancherà di riflettersi in qualche modo anche in tutte le altre cose che faccio. Estote parati :-D
pane yemenita
Per chi ha letto la newsletter che ho inviato qualche giorno fa, non è nuova la notizia che abbiamo aperto in questi giorni il negozio del pasto nudo su Ammuìna (emozione!!! :’-)), sul quale a breve finirà non solo la mia produzione artistica (o quasi :-D), ma anche libri sulla consapevolezza alimentare e dintorni e oggetti fatti dai soci del pasto nudo che vorranno metterli in vendita donando una piccola parte del ricavato all’associazione.
Per adesso ci trovate solo il pastonudolibro e libri che linkano all’acquisto “affiliato” su Amazon; una piccola parte del ricavato di questi ultimi andrà al pasto nudo, quindi se vi serve letteratura per rilassarvi sotto l’ombrellone mi raccomando cliccate dal nostro negozio, un solo click senza poi scorrere e cambiare pagina su Amazon altrimenti l’affiliazione non funziona e il pasto nudo resta a bocca asciutta :-P

Insomma ci sarà da divertirsi; qui che ve lo dico a fare è tutto un fermento e man mano che aggiungeremo oggetti e (molto) altro vi aggiornerò qui sul blog e su Facebook (la parte artistica la pubblicherò principalmente sul profilo dello studio grafico, qui).

Mentre aspettate (si tratta di un paio di giorni) i nuovi arrivi sul negozio vi passo la ricetta di un pane da fare al volo in forno, non troppo salutare visto che non è fermentato come quello meraviglioso a pasta madre e che non si può fare (ho provato, ho provato) con una farina troppo debole (come la semintegrale di grani antichi che uso di solito) e adatta a chi magari ha qualche allergia o intolleranza ai lieviti. Io ho usato il farro bianco di Baule Volante per limitare i danni, ché qui la manitoba non arriva da un secolo.
La particolarità di questo pane, oltre al sapore orientaleggiante, è che si sfoglia tutto tipo pasta sfoglia grazie al fatto che è spalmato abbondantemente di burro chiarificato (o di ghee, che è leggermente diverso se ben ricordate). Viene fuori dal forno croccante e fragrante e ha bisogno di cuocere solo una manciata di minuti.
pane yemenita
L’ho trovato casualmente nei miei giri strani sulla rete, e inizialmente pensavo si trattasse del pane Malese di cui zac mi parlava spesso entusiasticamente, non so se perché gli piacesse particolarmente o perché ama viaggiare almeno quanto me e lega il ricordo del pane ai luoghi che ha visitato. Invece non è quello (magari sarebbe bastato leggere il titolo del post per capirlo), ma ha origine nello Yemen, chissà con quale tipo di farina. Qualcuno di voi c’è stato e ha dritte in proposito? Sarei curiosa di saperlo.
Si prepara in un’oretta, sul post c’è anche un video molto chiaro in inglese per capire bene come si fa, ed è una cosa carina da presentare agli amici per un aperitivo, ma anche per fare una colazione particolare, e viste le temperature non esattamente estive di questi giorni il forno acceso non vi darà noia. Proverò comunque a cuocerlo anche in padella o sulla fichissima piastra Bionatural e vi saprò dire :-)
pane veloce
L’autrice spiega che si può usare anche un saj oven (fichissimo, guardate qua, lo voglioooo!) o un Tannur oven (che mi pare un po’ più complicato da avere in casa, ma non poniamo limiti all’umana provvidenza, anzi io comincio a scavare eh), cosa che mi fa pensare che la piastra potrebbe funzionare molto bene.
pane africano
Per una volta che usate la farina bianca vi potete anche divertire un po’: vista la presenza del burro chiarificato l’impasto è piacevole da maneggiare e si stende che è una bellezza. Non fate i precisini, anche se si buca in alcuni punti va benissimo uguale tanto dovete ripiegarlo su se stesso e poi annodarlo (sì sì, proprio annodarlo letteralmente!) e anzi meno la forma è regolare più viene carino e saporito. Le dosi che vi indico in ricetta sono per un pane piccolino (più che altro se volete provarlo la prima volta), se siete in due vi consiglio di duplicare tutto :-)
pane senza lievito
Prima di lasciarvi la ricetta vi segnalo che Corte del Lupo ha appena lanciato un last minute per martedì prossimo (cena, pernottamento e colazione a prezzo specialissimo). io ve lo dico, chiunque è stato da loro è tornato felice come una Pasqua; per prenotare non dovete fare altro che scrivere alla loro mail, e se siete già soci del pasto nudo sappiate che in più avrete anche un paio di sorprese bio in omaggio (vi sto invidiando).

Ingredienti:
100 grammi di farina di farro bianca
80 grammi circa di acqua pura
60/70 grammi di burro chiarificato
mezzo cucchiaino di sale
una manciata di semi di cumino nero (facoltativi)

Mescolate la farina con il sale e aggiungete l’acqua, un po’ alla volta, mescolando con un cucchiaio o con la punta delle dita fino a quando non si formerà una palla non appiccicosa (se appiccica aggiungete ancora un pochino di farina, ma proprio in extremis, questa cosa è sempre meglio non farla pena impasto duro). Non dovete per forza aggiungere tutta l’acqua, solo fino a che l’impasto la prende.
Impastate la pallina per dieci quindici minuti, fino a quando non diventerà bella liscia ed elastica. Ungetevi le mani di burro chiarificato e passatevi la pallina tra le mani ricoprendola tutta, poi mettetela sul piano coperta a campana (cioè con una ciotola rovesciata sopra per non farla seccare), a riposare per una ventina di minuti.
Trascorso questo tempo ungete il piano di legno con un po’ di ghee (se avete marmo o un’altra superficie liscia anche no, perché credo che l’impasto scivolerebbe troppo), posizionate la pallina al centro e schiacciatela un po’ con le mani come vedete nel video del post fino a quando non l’avrete trasformata in un rettangolo come quello della foto sopra.
Se riuscite a fare tutto a mano è molto meglio di usare il matterello, perché questo impasto secondo me è più buono e particolare se non viene tutto steso uniformemente.
Dopo aver steso l’impasto, munitevi di pennellone da cucina (o di dita) e ricopritelo tutto di burro chiarificato, anche il lato di sotto, piegandolo prima da una parte poi dall’altra (vedi video).
Arrotolatelo poi su se stesso fino a formare un cordone, annodatelo prima una volta poi un’altra, poi ripiegate i lembi che rimangono all’interno del nodo ottenuto (non preoccupatevi di ottenere una cosa precisa). Dovreste ottenere una sorta di palla annodata con qualche bolla d’aria all’interno.
Coprite di nuovo a campana e fatelo riposare ancora una ventina di minuti, intanto preriscaldate il forno con la pietra refrattaria (o la piastra bionaturale) all’interno, a 250°C in modalità statica.
Dopo il riposo, schiacciate il nodo sulla spianatoia con le mani fino a ottenere una specie di frittellona di una ventina di centimetri di diametro, con alcune parti più sottili e altre più spesse (le parti sottili saranno croccanti, quelle spesse un pochino più morbide).
Quando il forno ha raggiunto la temperatura passate il tutto sulla pala (o su un piatto… piatto) per infornare, che avrete prima ricoperto di farina grossa (tipo crusca o farina di mais o semola), spolverate il pane con i semi di cumino nero (se li usate) cercando di farli aderire più possibile, e infornate.
Veramente secondo l’autrice del post prima di infornare sarebbe meglio aspettare mezz’ora dopo che il forno è arrivato a temperatura ambiente, per permettere alla piastra di diventare veramente rovente; io avendo un forno elettrico non ho avuto cuore di attendere più di una decina di minuti o.O
Cuocete il pane per 4-5 minuti o fino a quando non sarà leggermente colorato come nelle foto, e servite immediatamente!