Tra un capriccio e l’altro di questa stagione (stanotte diluvio universale, stamattina sole splendente), e ben due ospiti in casa zac, nuovi di zecca (si chiamano Yoda e Frida e per adesso più che miagolare cinguettano), ho avuto un sacco di cose da fare e non sempre sono riuscita a fare il pane; ho dovuto arrangiare merende e colazioni non-panose, e ho sperimentato nuovi modi di riciclare la bianca.
frittelle vegane di pasta madre
Questi *cosi* che ho fatto sono scaturiti dalle crêpes che vi ho fatto vedere il mese scorso; è successo che *volevo* fare le crêpes, ma poi mi sono scoraggiata perché avevo dormito poco e non avevo voglia e insomma tra pochi giorni la pulcina ricomincia l’asilo e dovrò ricominciare ad alzarmi alle sei e c’avevo il bioritmo basso, insomma c’era una congiuntura avversa, e così ho provato a cuocere lo stesso impasto delle crêpes con il metodo che uso per i pancakes (cioè un cucchiaino di burro chiarificato sotto e due cucchiaiate di impasto sopra).
Per inciso, se per caso andaste a leggervi la ricetta dei pancakes non meravigliatevi se ho scritto “Kamut” e “farina 00”! Era il 2008 ed ero ancora un tenero — e ignorantissimo — virgulto. Non che adesso sia un pozzo di scienza, ma almeno le basi!!! Già nel 2011 ero cresciuta molto, se ricordate questi pancakes cicciottelli alla ricotta.
frittelle salate di pasta madre
Rispetto a quell’errore di gioventù, i vantaggi della ricetta di oggi sono prima di tutto che la farina è tutta predigerita dai batteri lattici (essendo uno scarto sono passate almeno 6-8 ore dal rinfresco) e quindi sono superdigeribili e fitati-free; in secundis sono fatti solo di farina e acqua, niente uova, niente latticini, niente burro e niente polvere lievitante (quindi sono anche vegan-approved!), terzo, per farli ci vogliono trenta secondi, quindi mamma-che-lavora-happiness.

Devo dirvi che *dopo* la mia eccitante scoperta (sono buonerrimi e molto personalizzabili) ho visto che in Inghilterra li fanno già dalla notte dei tempi (per la serie la ricetta che ho scoperto io…), li chiamano “crumpets” e li cuociono negli anelli d’acciaio. In realtà se ho ben capito i crumpets andrebbero lasciati raffreddare, tostati e poi conditi abbondantemente con il burro. I nostri non hanno mai avuto il tempo di raffreddarsi, povere creature innocenti.

Guardate ad esempio questi fichissimi (ma decisamente poco consapevoli) di Twigg Studios, oppure questi perfetti del celeberrimo blog francese Chocolate & Zucchini.
crumpets di pasta madre
Così ho provato a farli anche negli anelli, e poi in versione salata (in quel caso mi sono limitata a omettere lo zucchero e a inserire nell’impasto già in padella dei pezzettini di parmigiano, erano deliziosi!), e infine in versione “total padell” cioè nella fretta ho versato direttamente l’impasto nella padella ottenendo una focacciona magari meno carina ma ottima come le sorelle piccole.
sourdough crumpets
Tenete dunque conto che potete anche decidere di fare un’unica frittellona, ma se fossi in voi inizierei con quella piccola per impratichirvi. Se invece volete provare a fare i crumpets, fate tutto uguale, ma invece di versare l’impasto nella padella nudo come l’ha fatto la mamma, ungete leggermente due o tre anelli d’acciaio, metteteli in padella (meglio uno alla volta, per evitare che il grasso che avete spalmato al loro interno coli in padella e fumi) e versate l’impasto al loro interno per un’altezza di un paio di centimetri. Prima di girarli (se li girate) sfilate l’anello et voilà :-)
frittelle di pasta madre
Insomma tutti da sperimentare, resta solo da decidere come chiamarli in italiano. Frittelle? focaccine? crespelle? bucherellone? Voi che dite? Pensateci, io intanto copio-incollo gli ingredienti e l’inizio del procedimento delle crêpes, ché la ricetta parte identica.

Ingredienti:
180/200 grammi di bianca (pasta madre liquida)
un cucchiaio di zucchero grezzo
una presa di sale marino integrale
una punta di cucchiaino di bicarbonato
acqua pura quanto basta
olio extravergine d’oliva

Mettete a scaldare sul fuoco una padella antiaderente senza teflon (io uso la solita gastroguss, ma credo dovrebbe funzionare benissimo anche un’ottima padella di ferro).
Mettete lo scarto in una ciotola, aggiungete lo zucchero, il sale e il bicarbonato, e mescolate. Aggiungete poi piano piano un po’ d’acqua, appena un po’ per diluire la pasta madre se è troppo densa. Fate un po’ di prove con un paio di frittelline in modo da aggiustare l’impasto come preferite. Tenete conto che più la pastella sarà liquida, più le frittelline saranno piene di buchetti e croccanti.
Appena siete pronti adagiate su un angolo della padella due cucchiaini d’olio (e, se preferite, un pezzettino di burro chiarificato). Immediatamente dopo (l’olio non deve fumare) mettete al centro dell’olio un cucchiaio di impasto, aspettate qualche istante che si rassodi leggermente e aggiungeteci sopra un secondo cucchiaio. A seconda della padella ripetete l’operazione altre volte (la mia è medio-piccola e ce ne vanno tre strette strette) tenendo conto che dovete avere un pochino di spazio per ribaltarle con la spatola (se è la prima volta che lo fate iniziate con una frittella solitaria).
Quando sulla frittellina si formano tante bolle che scoppiano e diventano dei buchi potete decidere di ribaltarla. I veri crumpets non andrebbero ribaltati, ma anche Clotilde (la carinissima blogger di Chocolate & Zucchini di cui vi parlavo sopra) preferisce dargli una scottata sull’altro lato, come me. Diventano più croccanti, sia in forma di frittellina sia se sono cotti nell’anello di acciaio in forma di crumpets.
Una volta ribaltate aspettate che si dorino leggermente (alzatele con la spatola per controllare) e servitele calde calde con quello che vi pare (sciroppo d’acero, marmellata, burro, burro d’arachidi, miele, frutta cotta etc).