Ma buongiornissimo a voi!!! Ma che giornata splendida, neh? Mi sa che il 13 giugno ce lo ricorderemo molto ma molto a lungo, anzi, lo vedo già sulle pagine (elettroniche?) dei libri di storia. Gli italiani si stanno svegliando da un lungo sonno, e il principe che li ha baciati è una sequela di 0 e di 1, in ordine sparso :-)))

Perdonatemi ma sono troppo felice. Lo so, è solo un inizio, ma mi sento come si sarebbe sentito uno schiavo egiziano se gli avessero tolto da dosso uno di quei pietroni che servivano per costruire le piramidi (uffaaaaaaa, lo so, le tiravano con le carrucole, mai una volta che ci si può prendere una licenza poeticaaaa!).
Perché questo risultato non è significativo solo in se stesso, ma soprattutto sembra urlare che abbiamo (avremo… avremmo) veramente la possibilità di decidere come deve procedere la nostra vita, e che le decisioni sulla direzione che dobbiamo prendere non cadono più dall’alto, che quell’epoca preistorica è finita per sempre. A proposito, l’avete visto questo video? Ehehehehehe :-)
Vabbeh. Chiudo, altrimenti diventa un post sul referendum invece che sulla ricetta di un piatto di pasta che merita veramente di essere assaggiato. Ma sappiate che le cose sono cambiate, che potete ricominciare a fare progetti, che adesso tutto andrà meglio, perché *tutto* dipenderà solo dalla vostra volontà. È una sensazione inebriante :-)

Come la maggior parte dei condimenti per la pasta questo è nato per assoluta improvvisazione, ma a differenza di tanti altri aveva un sapore così spiccato e particolare, e nello stesso tempo fresco e semplice, che ha preso subito la via del blog. Ho aperto uno dei preziosi pacchi (preziosi nel senso di qualità, non di prezzo!) della pasta Floriddia che mi è saltata sua sponte nel bagagliaio della macchina il giorno che sapete. E, che ve lo dico a fare, è ottima. Anche se per i miei gusti aspetto trepidante la semintegrale, che sarà pronta a giorni.

Secondo la bioterapia nutrizionale le uova di pesce rappresentano un’informazione energetica straordinaria, e apportano moltissimi nutrienti rispetto alla quantità che se ne ingerisce. Sono infatti molto adatte ai ragazzi che hanno difficoltà di apprendimento, grazie anche al fatto che sono ricche di sodio e fosforo. Vanno sempre associate ad un veicolo lipidico (infatti se ci pensate tradizionalmente vengono consumate quasi sempre con un crostino al burro), e l’associazione alimentare perfetta sono tutte le verdure ricche di acqua di vegetazione, come ad esempio cetrioli, finocchi o pomodoro.

La bottarga, essendo secca (ma di contro anche più concentrata), risulta leggermente meno ricca e vitalizzante rispetto ad esempio al caviale o alle uova di lompo. Le uova di pesce andrebbero invece evitate in caso di gotta o iperazotemia, perché possono aumentare considerevolmente l’uricemia.
Eccovi la ricetta, ve la annoto in un secondo, e vi anticipo che per prepararla ce ne vogliono circa tre; più il tempo di cottura della pasta, che varia a seconda di come vi piace. Fate solo attenzione perché con questo tipo di pasta bisogna cogliere l’attimo, altrimenti scuoce. Ma se fate come me e la assaggiate un minuto sì e uno no (zac mi ucciderà per questo – dice che devo pesare 50 grammi di pasta in più per l’assaggio) non potete sbagliare. Beh, c’è anche un altro metodo per calcolare il tempo preciso, guardare sull’etichetta (che ovviamente io ho gettato proprio il giorno che raccolgono la carta), o ancora meglio: chiedere a Sonia qui nei commenti!!!!
Prima di cominciare un accenno agli ingredienti: questo è un piatto semplicissimo e quindi si basa completamente sulla qualità dei prodotti che usate, quindi mi raccomando che la mozzarella sia di indubbia provenienza (io ho usato quella di Lucciano, che trovo ottima), possibilmente non sia stata tenuta in frigo e sia piuttosto callosa; per la bottarga purtroppo non ho consigli da darvi (per le indicazioni bioterapiche vi rimando come al solito a dopo la ricetta) perché ancora non ho esaminato la questione; la nostra veniva dalla Sardegna ed era di muggine (perché il tonno come sapete magari è meglio lasciarlo stare per un po’, eh), e a quanto ci hanno assicurato i genitori di zac, che ce l’hanno portata, era composta solo di uova e sale. Per questa volta mi sono fidata ma… indagherò anche sulla bottarga, cosa credete??!!

Ingredienti:
200 grammi di cingolini integrali
un bel mazzo di fiori di zucca freschissimi
una mozzarella (circa 300 grammi) di indubbia provenienza
uno spicchio d’aglio
olio extravergine d’oliva
sale marino integrale
un pezzettino di bottarga

Mettete a bollire l’acqua per la pasta, intanto preparate il condimento: mettete sul fuoco bassissimo una padella con il fondo coperto di olio e con uno spicchio d’aglio schiacciato (ricordate che sono i grassi che veicolano i sapori, per cui non dico di abbondare con l’olio, ma non centellinatelo, perché otterreste un condimento stitico!); lavate i fiori di zucca (quelli che provengono da coltivazioni naturali sono spesso pieni di pidocchietti neri, che vanno via facilmente sotto il getto dell’acqua), asciugateli, privateli delle spine verdi morbide che formano una specie di coroncina tutt’attorno al fiore; *non* rimuovete il pistillo, il pistillo è nostro amico!!!
Tagliate velocemente i fiori a pezzi molto grossolani e gettateli nell’olio appena l’aglio è leggermente dorato; alzate un pochino la fiamma (non dev’essere altissima ma neanche bassa) e fate saltare i fiori tipo due minuti: non devono appassire completamente, altrimenti cambiano sapore – tenete conto che si possono mangiare benissimo anche crudi.
Tagliate a pezzi grossetti la mozzarella e mettetela da parte; scolate la pasta un po’ al dente e saltatela due secondi in padella con i fiori. Togliete la padella dal fuoco, aggiungete i dadoni di mozzarella, una generosa spolverata di bottarga e servite.