Prima di dare inizio agli incontri virtuali vorrei spendere due parole sulla mia visione personale del tè, su quali sono gli intenti che mi prefiggo con questa rubrica e sulle collaborazioni che via via vado a stringere. Come lo vedo io dopo tanti anni che lo spiego, preparo e bevo.

Partiamo dalla considerazione che il tè, a seconda delle latitudini della nostra penisola, ha una sua percezione. Al nord è bevanda e al sud è vestito di un’aura di salutismo. Al nord bevi il tè in quanto tale, al sud lo bevi se non stai bene!
Tra i cultori, gli appassionati, gli estimatori, il tè cessa di essere sia bevanda che medicamento e diviene “stato della mente”, “condizione personale”.
Se la vedo da quell’ottica bevo un tè perchè ho necessità di prendermi cura di me, o perchè quel determinato tè mi regala un’emozione, è idoneo al cibo che accompagna, è perfetto per quel dato momento della giornata, mi ricorda un viaggio. A volte alcuni dicono che il tè consente di viaggiare e visitare luoghi anche stando comodamente seduti a casa propria in poltrona con una tazza in mano!
Le motivazioni e gli stati emozionali divengono così infiniti e tutti intimisticamente personali, e che sia fondamentalmente così lo scoprirete man mano che viaggeremo insieme nel suo mondo. Il tè rapisce. Piacevolmente.

Io, personalmente, la vivo così. E mi permetto di aggiungere che lo stesso tè, e so che lo capirete più avanti, non è mai precisamente identico a quello precedente perchè le sue infinite variabili, date dalla temperatura e dai tempi di infusione, con il loro variare seppur impercettibile, gli regalano altre sfumature come se ci muovessimo su una scala di colori non definiti in maniera netta, ma via via gradatamente differenti.

Personalmente, prediligo infusioni con temperature fisse e tempi bassi a scalare. E mi rendo conto che alcuni potrebbero non capire cosa voglio dire ma con il tempo tutto sarà chiaro.
Mi piacerebbe che questa rubrica, una volta che avremo parlato del tè in maniera il più esaustiva possibile, divenisse un luogo dove a scadenze periodiche potessimo degustare un tè. Dove tutti quelli che accedono acquisiscano man mano una conoscenza tale della bevanda da poter dialogare e fare specifiche richieste a tutti i “Mercanti del Tè” (mi sia permessa questa locuzione di stampo medioevale ma tanto bella e pertinente) che operano con fatica in Italia, tale da spronarli sempre più ad acquistare tè di pregio e valore, avendo la consapevolezza di avere una clientela attenta e preparata. Sapeste quanti di loro vorrebbero avere una carta dei tè di qualità.
Proprio in virtù di tale obiettivo, e per tutti quelli che avranno la curiosità di acquistare i tè che proveremo in questa rubrica, ho contattato per adesso Enrico Penna e Acilia, che sicuramente già conoscete, i quali mi ha dato la loro ampia disponibilità ad inviarmi dei campioni per ogni assaggio che effettueremo.
Enrico e Acilia sono solo i primi di molti che spero vorranno unirsi, e che contatterò via via che andremo avanti con la rubrica. Il bello del mercato del tè in Italia è che è molto variegato e ricco di grandi professionisti che ci mettono l’anima e sono convinto che sia giusto valorizzare tutti.
Ovviamente vi proporrò anche degustazioni di tè irreperibili sul mercato, che preleverò dalla mia riserva personale, che attualmente ne conta oltre 400!
Visto che mi trovo vi anticipo anche come vorrei strutturare la rubrica, in modo da non creare confusione e rendervi tutto molto semplice da capire; per prima cosa tenete conto che la struttura degli incontri sarà la seguente: brevi cenni storici (a puntate) o parte tecnica, e tè in degustazione con almeno 3 infusioni.
Poche e brevi le regole per trovarci bene insieme!
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  • È obbligatorio fare domande nei commenti. Anche quelle che vi appaiono stupide. Siamo qui per confrontarci e non per giudicare chi sa cosa;
  • È obbligatorio non prendersela se rispondo a qualche domanda: “ne parleremo in seguito”. Tale risposta non presuppone uno scarso interesse verso al domanda, ma solo una spiegazione futura dell’argomento in maniera completa ed il più possibile esaustiva;
  • Dimenticate tutto quello che sapete sul tè e ripartiamo insieme da zero. Io lo faccio ogni volta e suggerisco di farlo. Il tè è un argomento del quale in occidente si sa ancora poco e ognuno di noi va “a scuola” di tè ogni giorno;
  • Non esistono regole ben definite per la preparazione del tè se non come linea di massima. Alcuni bevitori si mantengono su tempi di infusione più bassi, altri fanno infusioni più lunghe, altri ancora adoperano temperature più o meno alte. Insomma ogni tè viene interpretato da ciascun bevitore secondo una propria sensibilità personale, ed è forse questo l’aspetto più avvincente della nostra bevanda;
  • Il tè si degusta senza zucchero, salvo due o tre preparazioni tradizionali!

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Nel corso di questo viaggio che intraprenderemo potrete dire che sono stato bravo *solo* se sarò riuscito da trasmettervi questa mia visione intima, questa predisposizione, questo sentire. Il resto è tecnica e, per quanto indispensabile, la possono imparare tutti.
Bene! Detto ciò vi saluto tutti e ci vediamo a giorni per partire in questo viaggio.
Buon tè a tutti!