Noi siamo in partenza ma non potevo lasciarvi senza un’ultima ricetta (e non pensate di cavarvela prima della fine del mese senza il solito pippone ecologista, datemi solo un paio di giorni)! Roba tradizionale, veloce e semplice da fare, e niente forno, che in questi giorni qui il cibo se lo mettete al sole si cuoce da solo (a proposito, questa ve la ricordate, sì?).
ricette originali a base di uova
Questa bellissima preparazione tipicamente israeliana (pare che lì si mangi a colazione!) si mormora venga dall’Africa, ma è talmente antica che potrebbe provenire da qualsiasi parte del mondo (e poi alla fine che importanza ha!?). Come potete immaginare ne esistono decine di versioni; io ho seguito questa qui, speziata con cumino, alloro e peperoncino, ma si può fare anche molto più semplice come quella della meravigliosa Labna.

Qui a casa mangiamo spesso uova, ovviamente serie e felicissime, provenienti da piccoli allevamenti nei quali le galline passeggiano al sole e mangiano erba e cereali coltivati in regime biologico, possibilmente in azienda, e non OGM. A volte, grazie alle mie frequentazioni contadine qui nei dintorni, riesco a venire in possesso di uova fresche di famiglia, le mie preferite. Sono le uova delle galline dei singoli coltivatori naturali che spesso hanno anche pollame, il quale si becca tutti gli scarti dell’orto e al limite il pane di casa fatto con la pasta madre.

Ricordate sempre che il famoso chilometro zero non basta: è possibilissimo che il contadino sotto casa vada al ferramenta a comprare il diserbante perché gli danno fastidio le “erbacce” (che noi chiamiamo erbe spontanee) o il talpicida o il lumachicida, e insomma di roba orrenda a disposizione di chi ha a che fare con la terra ce n’è a iosa.
ricette insolite uova
Quindi se il cibo che mangiate viene da vicino bene, ma prima di acquistarlo meglio conoscere bene la persona che lo produce e soprattutto le sue abitudini, e non fidatevi del fatto che magari si tratta di gente anziana. Di solito proprio la generazione che adesso è tra i sessanta e i settant’anni è quella più “leggera” sull’argomento, convinta da anni di martellamento dell’industria che i preparati di sintesi siano quanto di meglio esista per coltivare la terra, quando invece servono solo a semplificarsi (apparentemente) la vita.
uova al pomodoro
Il bello è che però gli anziani coltivatori hanno ancora una viva memoria a livello di papille gustative di quello che erano i cibi veri, e se vi mettete lì a spiegargli con pazienza e dolcezza (ve l’ho già detto che adoro le persone anziane?) che è possibile coltivare la terra in un certo modo (provi con un metro quadrato a fare così e cosà e poi mi dirà se ho ragione!) e gli fate magari assaggiare la mozzarella dell’allevamento al pascolo e il pecorino che avete comprato dal pastore sardo la brama di riavere quei sapori spesso li assale, e se le prove vanno bene sono ben felici di smettere di lasciare i soldi al ferramenta.
ricetta estiva uova
Voi munitevi di semi veri (quelli non ibridi): ogni volta che vi capita sottomano un frutto o un ortaggio “antico” mettete da parte i semi e conservateli per regalarli a quelli che potrebbero diventare i futuri “custodi della biodiversità”.
Sapete che esiste una rete dei semi rurali? Si trova in Toscana e ne fanno parte decine di associazioni italiane, appartiene a una rete Europea più grande che difende la biodiversità, e non è l’unica che si batte per questo sacrosanto obiettivo, andate a guardare anche qui, qui da Giuseppe Li Rosi (che ho avuto la fortuna di conoscere un mesetto fa da Laura), ma trovate anche vari gruppi su FB dove cercare, come Orti sinergici ortisti, Frutti antichi dei nostri nonni, Il vecchio melo, amici dei grani antichi e molti altri, basta cercare, anzi se ne conoscete qualcuno segnalatemelo che mi segno subito :-D
Adesso giuro passo alla ricetta prima che mi picchiate con la tastiera! :-D

Ingredienti:
4/6 uova felici
1 chilo di pomodori rossi ben maturi
1 piccolo peperone rosso e 1 piccolo peperone giallo
1 cipolla media
2 spicchi d’aglio
1 peperoncino rosso piccante, fresco (facoltativo)
1 cucchiaino di semi di cumino
1 foglia di alloro
1 cucchiaino di sale marino integrale
pepe nero in grani
olio extravergine d’oliva
un mazzetto di prezzemolo

Mettete una padella di acciaio grandina sulla fiamma fino a quando non sarà ben calda. Versateci un filo d’olio a coprirne il fondo, e i semi di cumino; aspettate pochi secondi e poi aggiungete la cipolla e i peperoni tagliati a dadini, e l’aglio e il peperoncino tritati finemente, e lasciate caramellare il tutto per una mezz’oretta a fuoco basso (o una decina di minuti a fuoco alto), mescolando continuamente.
Quando il tutto sarà appassito e profumatissimo potete mettere in padella anche i pomodori, spellati e tagliati a dadini (o passati con il passaverdure se preferite), la foglia di alloro e il sale; mescolate ancora e lasciate poi cuocere la salsa senza coperchio ancora una ventina di minuti o più, a seconda di come vi piace (io da brava napoletana la tiro tanto, anche un’oretta a fiamma bassa!).
Quando vedrete che l’olio si sarà separato dalla salsa, indizio importante che vi dice che la suddetta è pronta per essere gustata, rompete le uova direttamente sulla salsa (potete creare dei piccoli avvallamenti se avete paura che vi scivolino dappertutto), abbassate la fiamma al minimo e coprite. Lasciate cuocere le uova fino a quando raggiungeranno il punto di cottura che preferite (a me piacciono con il rosso quasi crudo) e comunque fino a quando il tuorlo non sarà ben velato di bianco.
Servite immediatamente con una bella fetta di pane di pasta madre, una spolverata di pepe e abbondante prezzemolo fresco appena tritato.