Non vi racconterò la solita storia del Klondike di quando sono stata a Boston millemila anni fa e ho provato tutto quello che c’era da provare compreso il mac donald ‘mericano (ma non ero ancora consapevole, eh). E però con soste preferenziali sulle code di aragosta, sui monster-muffins (sono giganteschi) e sulle uova con la pancetta (ehm).

E di quando ho voluto assolutamente provare anche il porridge a colazione in albergo, che era molliccio e ustionante, ma siccome era nuovo aveva il suo diabolico perché. Da allora, per quanto riguarda l’avena, il buio. Negli ultimi anni però mi sono ritrovata spesso a comprare fiocchi d’avena, un po’ per biscottare un po’ perché insomma alla mia collezione di vasetti di vetro tutti uguali maniacalmente allineati sullo scaffale a vista mica non può mancare, né filosoficamente né esteticamente, la texture fioccosa-avenosa.

E fu così che una fredda mattina di qualche mese fa mi ritrovai senza pane (non avevo avuto tempo di farlo e a comprarlo mi prende malissimo, a meno che non trovo quello del Sambuco, che confesso, è buono ma mi piace meno del mio, si tratta sempre di pagnotte pesopiuma che durano mezza giornata), e senza nient’altro di commestibile per la pulcina che mi guardava con occhio “scusa!!!! io HO FAME!” (pronunciato con acuto crescente). E voi mamme conoscete quella stretta allo stomaco che si prova quando la prole reclama stomaco pieno, vero?

Caso volle che qualche giorno prima avessi trovato e bookmarkato una ricetta proprio appetitosa, di Carolina (ripresa dal magazine on line del mitico Jamie Oliver) e che guarda secondo caso era molto adatta alla colazione e anche abbastanza trasgressiva per autoperdonarmi di non aver pensato la sera prima a cosa servire alla piccola macina per colazione.
Ho modificato leggermente la ricetta mantenendo le dosi (ma ho diviso a metà, perché qui sul pasto nudo come sapete di solito le dosi sono per due, in modo da non rischiare avanzi); al posto della marmellata di arance ho usato un po’ di zucchero integrale (mascobado) e un po’ di buccia di arancia candita tagliata a dadini. Non ve lo dico neanche quanto è deliziosa la buccia di arancia con la cioccolata, provate direttamente voi. È un ordine! :-)

Quella volta ho usato delle scaglie già pronte di cioccolato Vivani che avevo in dispensa, questo barattolo qui per capirci; questa volta invece ci ho messo le briciole di cioccolata che ho messo da parte quando ho fatto la cassata e devo dire che il risultato cambia moltissimo.
Quello fatto con il cioccolato vero (che tra l’altro costa moooolto meno) è strepitoso. Sarà che la lista degli ingredienti di quello in barattolo è leggermente più lunga e comprende ingredienti superflui (pasta di cacao, zucchero di canna, burro di cacao, latte intero in polvere) e cacao al 58% e invece nella tavoletta il cacao è al 70% e ci sono solo pasta di cacao, zucchero di canna e burro di cacao. Che dice la nostra cioccolataia preferita? :-)
Prima di lasciarvi alla ricetta volevo raccontarvi un paio di cose molto interessanti che ho scoperto parallelamente sull’avena e che potrebbero esservi(ci) utili per futuri esperimenti. La prima l’ho letta sulla pagina facebook di Francesca; in un commento molto interessante una sua amica spiegava che si possono mettere a fermentare per una notte i fiocchi d’avena in acqua e succo di limone (o nello yogurt) e il mattino dopo farli cuocere solo un minuto: pare che la fermentazione disattivi gli antinutrienti delle fibre.

La seconda dritta me l’ha raccontata Loriana, una mia amica che vive qui a Formello e che è passata qualche giorno fa in Toscana da Sonia per comprare un po’ di farine e altre cose buone (e ovviamente ha fatto da corriere per alcune pastonudiste tra cui ME :-)). Su consiglio di Sonia Loriana ha messo a bagno per una notte i chicchi di avena veri e propri, e il mattino dopo li ha mangiati crudi nello yogurt (potete aggiungere uvetta, miele, frutta secca e quello che vi pare). A detta di Loriana sono buonissimi e digeribilissimi, e domani mi sa che me li faccio anch’io (sarebbe una ricetta più invernale che primaverile – l’avena scalda – ma una tantum licet avenare :-))

Ingredienti:
100 grammi di fiocchi d’avena
370 grammi di latte intero fresco
un pizzico di sale marino integrale
50 grammi di briciole di cioccolato fondente al 70%
qualche striscia di buccia di arancia candita
zucchero integrale quanto basta

Colazione facile e velocissima: mettete i fiocchi d’avena, il latte e il sale in un pentolino e mescolate. Mettete sulla fiamma media e portate quasi a ebollizione (mi sembra una ricetta perfetta per usare il latte crudo!). Cuocete pochi minuti, fino a quando non otterrete un composto cremoso ma i fiocchi saranno belli al dente (o,se vi piacciono più morbidi e cremosi, cuocete un po’ di più ma partite con un po’ più latte).
Togliete dal fuoco, aggiungete immediatamente le briciole di cioccolata, i canditi e lo zucchero e mescolate fino a quando la cioccolata non si scioglie per bene.
Servite in una ciotolina, con una brocchetta di latte accanto, così ognuno potrà aggiustare la consistenza del suo porridge a piacimento.