Mi rendo conto che a 24 ore dalla notte di Capodanno ci si aspetterebbe di trovare ricette adatte alla tavolata di domani, ma per quanto mi riguarda ho mangiato già talmente tanto che in questo momento sento il bisogno di cose semplici, basilari e… bianche :-)

cagliata fatta in casa ricetta

Vorrei dedicare questo post a Claudia, la mia amica balticostanziale (ma solo per il momento, eh), che riesce a trasformare lo stress di vivere lontana da casa, dai suoi cari e dalle sue abitudini, in un milione di spunti per imparare, crescere, e poi ci spiega pure quello che apprende man mano che lo fa, nella rubrica più leggera del pasto nudo :-)

Il fatto è che lì dove abita lei a Vkdghlkfdjhg (scherzo, solo che è un nome strano e non me lo ricordo mai), la ricotta non si trova, o comunque se anche si trovasse ce ne sarebbe un solo tipo, e che noi pastonudisti possiamo mai rassegnarci a *non scegliere*?!! ma non esiste proprio!
In realtà la ricotta di mucca faccio fatica anch’io a trovarla buona; da naturasì ce n’è una che sull’etichetta è definita “magra”, ma in realtà dovrebbero scriverci “scarna”, e una normale che non so perché è salata, e comunque insomma lo so io sono una rompiscatole e non c’è limite al meglio :-)

Così l’altro ieri mi serviva un po’ di simil-ricotta per il giorno dopo, avevo una bottiglia di latte intero (quello tedesco con il tappo di panna) in scadenza e ho provato il procedimento per cagliare il latte in casa. Ci avevo già provato qui ma avevo dimenticato quanto fosse mostruosamente semplice. Ho usato l’aceto di riso perché quello avevo a portata di mano, ma è possibile usare limone, latticello, panna acida, aceto di vino e altro, quindi sbizzarritevi.

Una volta ottenuta la cagliata potrete poi riutilizzare il siero, invece di buttarlo (ma stiamo scherzando?), per fare la ricotta quella vera, aggiungendo solo un altro pochino di latte. Provate, è una sciocchezza, ed è un altro passo verso l’indipendenza dalla grande distribuzione; tra un po’ ci basterà una vasca di terra, una mucca, una pecora, un maiale e una gallina e saremo a posto, giusto in tempo per la prossima apocalisse. Si troveranno bene tutti insieme sul balcone? Massì…

Ingredienti:
per la cagliata:
un litro di latte intero fresco
due cucchiai di aceto di riso

Prendete una pentola con il fondo pesante e versateci il latte (se usate il berchtesgadener agitate bene la bottiglia in modo da amalgamare la panna); armatevi del vostro termometro preferito e aspettate che la temperatura arrivi a 80°C.

Senza spegnere il fuoco aggiungete l’aceto. Continuate a mescolare ancora per un minuto senza far raggiungere il bollore (vedrete che cominceranno a formarsi dei piccoli grumi) e poi spegnete. Coprite con uno strofinaccio asciutto e pulito e lasciate raffreddare. Quando il tutto sarà tornato a temperatura ambiente armatevi di una schiumarola e prendete tutti i fiocchi di latte che si saranno formati, mettendoli a scolare in un colino foderato di garza; io ho utilizzato il solito cestello per cuocere gli odori (la cipolla, il sedano e la carota) del brodo, per me sta diventando l’attrezzo dell’anno :-)

Coprite e posizionate il colino in una tazza, nel frigo, in modo che continui a scolare il liquido residuo, per una notte. Se volete fare anche la ricotta, aggiungete al siero rimasto nella pentola 150 grammi di latte e posizionatelo sulla fiamma bassissima; piano piano cominceranno a venire a galla dei coaguli, che dovrete raccogliere sempre con la schiumarola e mettere a scolare in un altro colino con lo stesso procedimento utilizzato per la cagliata.

Se ho ben capito il siero può essere poi riutilizzato più volte aggiungendo altro latte per fare altra ricotta, ma ancora non ci ho provato, quindi vi saprò dire tra qualche giorno.