La mia nomea di talebana quando si tratta di cibo sano è niente rispetto a quello che la gente pensa di me quando si rende conto della convinzione con la quale mi batto per tenere la plastica fuori dalla mia vita e dalla nostra casa.

alternative alla plastica in cucina

La cosa che mi lascia più sbalordita è che nonostante tutti i miei sforzi il nostro bidone della plastica da riciclare è sempre pieno; ma com’è possibile? Voglio dire, non è che se ne possa fare totalmente a meno, per carità, soprattutto se si tratta di plastica di qualità eccellente e riutilizzabile, e per quanto mi riguarda solo se non esiste alcuna alternativa, solo che, e spero sia ormai evidente a tutti, è assolutamente necessario ridurne drasticamente l’uso.

Adesso, mettendo da parte i materiali plastici che ci sono nei vestiti, nelle imbottiture di cuscini, divani, piumoni, nei pupazzi di “peluche” per i nostri cuccioli, nella bigiotteria, negli occhiali, nel mobilio e negli innumerevoli altri accessori che usiamo ogni giorno, sui quali non sentenzierò per non uscire dall’argomento cibo, vorrei spendere due parole su come riuscire a dribblare la plastica almeno in cucina, dove la maggior parte degli utensili ha vita breve e spesso non è nemmeno riciclabile.

Ho trovato alcuni articoli in inglese molto interessanti che vorrei riassumervi, con qualche dritta per essere consapevoli anche nella stanza della casa che noi amanti del cibo preferiamo, sia dal punto di vista della nostra salute che anche e soprattutto di quella del nostro ambiente.

Su Rodales Organic Life (un sito che non esiste più adesso n.d.r.), ho letto un post incentrato in particolare su come congelare il cibo senza utilizzare contenitori di plastica, evitando che il freddo “bruci” le verdure, la frutta, le salse o le altre cose buone alle quali stiamo cercando di allungare la vita, rendendole sgradevoli al palato e povere di nutrienti. Il problema è coprire il cibo con qualcosa che lo ripari perfettamente lasciando fuori quanta più aria possibile, come appunto i sacchetti e i contenitori di plastica, che però hanno lo svantaggio di avere pesanti conseguenze su di noi e sull’ambiente (andate ad esempio a dare uno sguardo sulla bacheca di Plastic Pollution Coalition).

Le soluzioni più interessanti che elenca l’articolo in questione sono contenitori di vetro o di metallo, possibilmente piatti e rettangolari, con coperchi in silicone (non facili da trovare) o semplici vasetti e ciotole in vetro con coperchi di silicone adattabili e riutilizzabili (su Amazon ho trovato questi e sulla versione americana questi) al posto della pellicola in pvc che tutto il mondo stra-usa.

Su Amazon USA ci sono addirittura dei sacchetti di silicone riutilizzabili lavabili in lavastoviglie (ne parla anche Nom Nom Paleo qui in un post sulla cottura in lavastoviglie), da usare al posto dei sacchetti di plastica usa e getta che sono tanto comodi quanto inquinanti. Devo capire meglio l’impatto ecologico del silicone, che a pelle mi sta molto più simpatico della plastica (ma non per cucinare).

Probabilmente molto dipende anche dalla qualità del silicone; anni fa acquistai delle formine per il ghiaccio in silicone da Ikea, e dovetti regalarle poco dopo perché sentivo nel ghiaccio un sapore sgradevole. Peccato perché erano molto carine e colorate.

Se non si possono comprare tanti contenitori di vetro una buona soluzione può essere congelare porzioni più piccole in bicchieri di vetro o barattoli dalle pareti dritte come quello che vedete in primo piano nella foto di apertura, da dove poi si possono sfilare e trasferire in un unico contenitore di vetro bello grande. Il post conclude che in mancanza di meglio si possono sempre usare sacchetti in plastica biodegradabile, ma solo come ultima opzione visto che esistono molti dubbi sulla loro effettiva biodegradabilità e sul fatto che produrli non è per niente ecologico.

Su Treehugger (un nome più carino non potevano sceglierlo!) ho trovato un post sulla conservazione del cibo più in generale e sul modo di affrancarsi dai vari Tupperware, Ziploc, e sacchetti vari. Anche l’autrice di questo articolo opta per contenitori di acciaio e vasetti di vetro (che poi sono la mia passione); in più linka questi contenitori in vetro con coperchi di metallo.

Una sua dritta secondo me fondamentale è che si possono ottimamente conservare in frigo ortaggi e verdure varie avvolti in strofinacci asciutti puliti (ho provato e durano il doppio del tempo). Ricordate anche che molti ortaggi si conservano cento volte meglio (in un luogo fresco) nella sabbia, tipo le radici come carote, zenzero, rafano, rape e varie altre cose.

A questo indirizzo trovate una nutrita lista di ortaggi e il modo migliore per conservare senza plastica ognuno di loro nello specifico, ad esempio pare che il sedano e il finocchio si conservino molto bene immersi in acqua nel frigo e le fragole vadano sistemate in sacchetti di carta, da cambiare quando si inumidiscono. Le patate, i pomodori e le solanacee in genere non vanno mai in frigo, lo sapete, vero?

Sullo stesso post sono inciampata di nuovo in un mio oggetto del desiderio che avevo visto tempo fa: la bee’s wrap, fogli di stoffa modellabili, ricoperti di cera d’api, che servono per conservare il cibo, avvolgere perfettamente il panino per l’ufficio o la merenda per la scuola, o semplicemente fungono da coperchi per le ciotole; durano circa un anno, sono autoadesivi, lavabili e totalmente biodegradabili, “made with organic cotton, beeswax, organic jojoba oil, and tree resin” (fatti con cotone bio, cera d’api, olio di jojoba bio e resina di alberi). Voglio dire, un sogno. Per me un must assoluto, se sapessi come farli arrivare in Italia. Li fa anche quest’altra azienda, purtroppo sempre oltreoceano :-(

L’ultimo link che vi passo è tratto dal mitico Wellness Mama: oltre ai consigli che abbiamo già visto lei linka dei contenitori completamente in vetro e dei coperchi in silicone in grado di risucchiare la maggior parte dell’aria che c’è all’interno di questi ultimi. Dulcis in fundo, alla fine del post suggerisce anche un sito dove viene descritto come farsi il bee’s wrap in casa!!

Visto che qui da noi non è facile trovare questa roba ho pensato bene di passarvi la dritta. Andate a guardare il link, sappiate che però che purtroppo oltre alla stoffa, la cera d’api e l’olio di jojoba, dovrete procurarvi la polvere di resina di pino (aò, questa non lo so dove possiamo trovarla, appena la trovo vi riferisco).

Vi lascio con qualche link utile per oggettistica plastic-free: un lunchbox fatto di legno e ceramica, un po’ di sacchetti di stoffa per portare cibo in giro qui su Etsy (da scegliere tra quelli fatti in materiali ecologici); un video con le tecniche di base per provare a fare gli splendidi Furoshiki che ho sempre trovato geniali e che possono essere benissimo utilizzati anche per il cibo, e, per una volta un link italiano, borracce in vetro e silicone per portare in giro liquidi al posto delle bottigliette di plastica che tutti di solito ci portiamo dietro (le ho viste qualche giorno fa anche da Naturasì).

Ecco fatto, sarebbero ancora tante le cose da dire, ma abbiamo tempo per approfondire, anche qui nei commenti se volete. Se voi avete altri consigli per conservare e manipolare il cibo senza usare la plastica vi prego di mettermene a parte, amo troppo sperimentare! :-)