Non c’è niente da fare, sono golosa, golosissima, e ho l’atroce sospetto che in me la golosità sia legata a doppio filo con la curiosità, perché ogni volta che adocchio qualcosa che non ho mai provato devo assolutamente mangiarlo.
cake allo yogurt
Ovviamente questo vale non solo per i piatti completamente nuovi oppure quelli magari etnici o comunque non italiani che non ho mai provato prima, ma anche per qualsiasi preparazione che si discosti anche leggermente da quelle che conosco.
È come se nell’apparato gustativo, che immagino si trovi da qualche parte nel mio cervello (accanto al piccolo neurone solitario), ci fosse una gigantesca stanza upgradabile all’infinito, dove conservo (non gelosamente) la mia collezione di sapori, e i gusti nuovi vincono sempre su qualsiasi piatto già provato, anche se è il più stupendo e appetitoso del mondo.

Ogni volta che un nostro amico va all’estero, soprattutto se ci va per un lungo periodo, magari per lavoro (non so perché ma quasi tutti i miei amici – conosciuti prima che esistesse la rete, quindi in tempi non sospetti – sono sparsi per il mondo), la prima cosa che chiedo è cosa ha mangiato, com’era fatta la frutta, i dolci, le verdure, il modo di cucinare, e le foto che veramente mi interessano sono sempre quelle del cibo.
Il cibo è vivo, contiene la luce che ha assorbito, il tempo che ha vissuto, le impressioni che ha provato, trasmette se è stato maltrattato, amato, annaffiato o ha sofferto la sete, parla delle tradizioni, della gente del posto, ti racconta tante cose, cose che non è facile raccontare, che magari sfuggono alla vista e al cuore.

E va bene (sospiro), fine dell’ode al cibo, tutto questo per presentarvi questo bellissimo cake, che ho attinto dal solito cavoletto, che in questo caso voleva riprodurre in casa il famigerato plum cake del Mulino Bianco, e per il quale ho utilizzato per la prima volta l’olio di sesamo (ovviamente biologico, spremuto a freddo e con tutti i crismi), e che ovviamente mi è piaciuto tantissimo, perché l’aroma del sesamo lo rendeva un dolce *diverso* e quindi per me dal fascino irresistibile.
E certo che se volete provarlo anche voi vi deve piacere il sesamo, altrimenti utilizzate tranquillamente un qualsiasi olio di semi, basta che sia biologico, e se non mi credete andate a leggere qui da salsa di sapa che ha scritto un post proprio sugli oli di semi). Ho fatto qualcuna delle solite mie modifiche pseudobioterapiche (dico pseudo perché la bioterapia come sapete i dolci li considera poco o nulla).
Non ho cambiato tante cose, solo ho omesso l’amido di frumento sostituendolo con altrettanta farina 00, lo zucchero vanigliato con lo zucchero grezzo, e ho usato l’olio di semi di sesamo di cui sopra, che gli ha dato un sapore molto particolare, al posto dell’olio di cereali e frutta Carapelli che non vedevo di buon occhio, come potete immaginare :-)
Inoltre ho fatto un solo cake invece di tanti piccolini, ma devo dire che come tutte le ricette di Sigrid il dolce non si è scomposto proprio, ed è venuto impeccabile, ottimo, e si è mantenuto incredibilmente morbido per tre o quattro giorni, conservandolo su un piatto, chiuso a campana con una ciotola di vetro.

Ingredienti:
250 grammi di yogurt
250 grammi di farina 00
150 grammi di zucchero grezzo chiaro
80 grammi di olio di sesamo
2 uova intere
2 tuorli
una presa di vaniglia in polvere
1 cucchiaio di polvere lievitante
1 pizzico di sale

Preriscaldate il forno a 160°C. Oliate e poi infarinate lo stampo per il cake (io ne ho uno in pirex).
In una ciotola di vetro bella grande, sbattete le uova intere con lo zucchero e la vaniglia con un frullatore a immersione, fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Aggiungete i tuorli uno alla volta, lo yogurt, e alla fine il sale continuando sempre a frullare. Incorporate poi la farina, la polvere lievitante e alla fine l’olio a filo.
Quando il composto è bello omogeneo, versate nello stampo (l’impasto non deve superare i tre quarti dell’altezza) e infornate per 50 minuti, facendo la prova cottura con lo stecchino o con la lama di un coltello. Il mio cake era pronto al 50° minuto esatto… mai avuta prima una tale puntualità.
Fate attenzione perché non dovete lasciarlo cuocere troppo altrimenti risulterà secco, e comunque questo dolce rimane abbastanza chiaro, proprio colore plum cake del mulino bianco insomma :-)