Mi ero ripromessa di non postarvi nulla questa estate che non fosse idratante, rinfrescante, dissetante o ghiacciato; volevo trascinarvi in un’orgia di succo di pomodoro, cetrioli, angurie, pesche, peperoni crudi e tutto ciò che parla di sole di giorno e serate al fresco con i balconi spalancati (epperò con le tende davanti, eh, che mica vogliamo farci sbranare dalle zanzare qua).

Poi ho visto questa torta da lei (che a sua volta l’ha ripresa da Tish Boyle) e ho pensato che in fondo adesso sta piovendo, le temperature sono scivolate giù di una decina di gradi e una bella fetta di un… esperimento nuovo di zecca ci poteva pure stare :-)

Parlo di esperimento perché è una procedura un po’ particolare, ma da vita ad un dolce superfacile da fare, e perfetto per la colazione di domani. O di dopodomani. O il dopocena di stasera. O anche la cena di stasera, eh. Non mettiamo limiti alla creatività, ché poi non vola.
Il fatto è che tutte le ricette di Tuki, la ciliegina sulla torta della rete, sono sempre una garanzia assoluta di riuscita e bontà. Non lasciate neanche finire la frase a chi vi dice che la ricetta è di Tuki. Di chi è questa ricetta? di ciliegina sulla t… fatta! Di chi è questa ricetta? Di cilieg… fatta! Di chi è quest… fatta! Fatta! Fattaaaaaa!!

Questa meraviglia, perfetta in tutte le stagioni e realizzabile con quelle due o tre cose che noi pastonudisti abbiamo sempre in casa (burrolattezuccherouovafarina), è anche divertente perché dopo aver montato le uova con lo zucchero e aver ottenuto una bella massa spumosona, e dopo aver incorporato alla suddetta massa la farina setacciata delicatissimamente per non far smontare tutto… dovete versarci dentro il latte bollente, e mescolare, proprio a sfregio :-)

L’impasto invece di sgonfiarsi rovinosamente dopo un’apparente svenimento iniziale si rigonfierà bel bello tra una mescolata e una versata nel ruoto (leggi tortiera) grazie alla reazione della polvere lievitante con il calore e poi continuerà a crescere nel forno dando vita a un dolce-passepartout che è una specie di via di mezzo tra una torta margherita e un pan di spagna (che non amo moltissimo), tutto bello compatto e ordinato, unica raccomandazione (inutile, eh): “non- aprite – quella – porta!” che in questo caso sarebbe lo sportello del forno, non prima dei trenta minuti canonici, almeno, perché la ragazza tende ad afflosciarsi se non si è asciugata completamente.

Dopo potete farle quello che volete: rovesciarle sopra una catasta di frutta cruda, adagiarla su una salsa di frutta cotta, tagliarla a metà e spalmarla con la marmellata e tutto ciò che la fantasia vi suggerisce (tipo metterla in frigo, farcirla con una crema al latte e chiamarla Pinguì? Noooo poverina che minimo si getta a terra dal dispiacere!).

Io l’ho mangiata così come la mamma l’ha fatta (vabbeh, mi era caduta un pochino di marmellata sul fondo del piatto), con un bicchiere di latte “tolto di freddo” (si usa solo a Napoli o è un’espressione nazionale?) e una spolverata di zucchero a velo.

Ingredienti:
165 grammi di farina 1 semintegrale
60 grammi di burro di centrifuga
120 grammi di latte fresco intero
160 grammi di zucchero grezzo
10 grammi di polvere lievitante senza fosfati
3 uova felici
una presa di polvere di vaniglia
una presa di sale marino integrale

Per prima cosa setacciate un paio di volte la farina in una scodella con il sale e la polvere lievitante, e mettetela da parte.
Imburrate e infarinate un ruoto di 20 centimetri di diametro e preriscaldate il forno a 170°C. Versate il latte, il burro e la vaniglia in un pentolino e scaldate a fiamma bassa, solo fino a quando il burro sarà sciolto.
Montate le uova nella planetaria o con le fruste elettriche per circa un minuto a velocità medio-alta, poi piano piano aggiungete lo zucchero e continuate a montare fino a quando la massa non sarà gonfia e spumosa (Tuki dice di continuare per una decina di minuti, ma con il Kitchen Aid ce ne sono voluti un paio; dopo comincia a smontarsi tutto).
Armatevi di spatola gommosa e incorporate la farina un po’ alla volta alla massa, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto come si fa con la quattro quarti. Scaldate di nuovo il latte fino a portarlo quasi all’ebollizione (suppongo che non si scaldi tutto alla fine perché ci vorrebbe più tempo), versatelo in un paio di volte nel composto, e mescolate tutto con la spatola.
Trasferite tutto con una certa celerità nel ruoto imburrato e infarinato e infornate immediatamente. Lasciate cuocere una mezz’oretta, e quando risulta positiva alla prova stecchino, sfornate e capovolgete su una griglia a raffreddare.
Adornate con tutto ciò che vi piace e buona giornata di pioggia :-)