Oggi parliamo della decisione assunta dalla Corte di appello di Francoforte nei confronti di una famosa industria italiana, la Ferrero. I giudici tedeschi hanno dato ragione ad una associazione di consumatori tedeschi, i quali contestavano l’ingannevolezza delle etichette poste sui barattoli della “mitica” Nutella.

I grassi e gli zuccheri erano infatti indicati con riferimento ad una quantità di 15 grammi, mentre vitamine e proteine – in un’altra parte dell’etichetta – erano indicate con riferimento a 100 grammi di prodotto.
In questo modo il consumatore può essere indotto a credere – anche coloro che si mettono a leggere, sia pur velocemente, le etichette – che la confezione di Nutella sia più ricca di vitamine e proteine e povera di calorie e grassi.
Se la Ferrero non adeguerà le sue confezioni entro la fine dell’anno, riceverà una multa di 250.000 euro per ogni barattolo che mantiene queste etichette “ingannevoli”.
La Ferrero ha preannunciato ricorso alla Corte federale, affermando di aver rispettato la legge. Però ha deciso comunque di modificare le etichette, a partire dalla fine del 2011.
È un altro esempio di come sia possibile assicurare una maggiore leggibilità e trasparenza delle informazioni sulle caratteristiche dei prodotti alimentari: certo, ognuno è libero di acquistare il prodotto che vuole, e anche di “farsi del male” con un’alimentazione un po’ sregolata, però è indispensabile sapere che cosa si compra! Ad esempio, non mi sembra corretto che si continuino a pubblicizzare bevande con la scritta in bella evidenza “senza zucchero” (mentre si fa riferimento solo all’assenza di saccarosio aggiunto), attribuendo ad esse la capacità di determinare riduzioni di peso.
Segnalo a questo proposito che è stato recentemente approvato un nuovo regolamento del Parlamento europeo che riguarda tra l’altro l’obbligo di inserire nell’etichetta di una serie di prodotti alimentari, e con una certa evidenza grafica, una tabella nutrizionale con sette elementi (valore energetico, grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, proteine, zuccheri e sale) riferiti a 100 grammi o 100 millilitri di prodotto. Non so se il testo possa essere ulteriormente migliorato in futuro, ad esempio con l’inserimento anche di indicazioni sugli effetti per la salute derivanti dal consumo di determinati prodotti alimentari. Sicuramente occorrerà vigilare affinchè la legge sia fedelmente rispettata dall’industria dolciaria e non: durante la discussione parlamentare, ci sono state prese di posizione su un presunto “attacco al made in Italy” che appaiono davvero fuori luogo.
p.s.: Ho bisogno di una mano: nelle confezioni della Nutella in vendita nei supermercati italiani, sono indicate correttamente le quantità di grassi, zuccheri, vitamine e proteine?!? Ed è davvero chiaro l’apporto calorico di una o più porzioni di pane e Nutella? Scusatemi, ma la Nutella in casa mia non è mai entrata, né quand’ero piccolo né da grande.
Giulio Marotta