L’industria alimentare non ama i bambini, anzi è malvagia nei loro riguardi (anche se attraverso la pubblicità televisiva ci vuol far credere il contrario). Lo è di più a Natale, la festa religiosa presa a prestito dai pagani che, con il consumismo, è tornata ad essere così pagana che di più non potrebbe.
confetti colorati biologici
A mio avviso, il fondo di questa malvagità è stato toccato nel 2008 con l’immissione sul mercato dello “spumante” (champagnino) dei bambini. Nient’altro che acqua e zucchero con l’aggiunta di edulcoranti di sintesi, tra cui l’acesulfame K (E 950), sospettato di essere cancerogeno ed ora al vaglio dei ricercatori (ma intanto continua ad essere utilizzato), di qualche conservante e di due fiammanti coloranti di sintesi, l’azorubina (E 122), e il blu patentato V (E 131), entrambi permessi da noi ma proibiti oltreoceano.
Allora la cosa mi apparve così enorme e paradossale che non sapevo se prendermela di più con l’industria produttrice per l’assoluta mancanza di scrupoli o con i genitori per l’ignoranza (o l’idiozia?) che li portava ad acquistare per i loro pargoli l’infame prodotto.
Siamo messi meglio ora o c’è ancora di che preoccuparsi? Lascio a voi giudicare dopo che avete letto gli ingredienti di alcuni prodotti da feste natalizie.

I confettini

Sono di vario colore, dal bianco al rosso, dall’argento al verde, e sono metallizzati come la carrozzeria delle auto. Adornano gli “struffoli” che a Natale si fanno dalle mie parti, ma anche tanti dolcetti a base di marzapane e pasta di zucchero che si è inventata la cake art per queste feste.
Eccovi alcuni degli additivi che la legge consente di aggiungere ai confettini e alle altre guarnizioni per dolci. Alluminio (sì avete letto bene, e serve proprio per formare sui confetti la placca metallizzata che li fa luccicare!), siglato E 173; argento, E 174; oro, E175 (che i Re Magi portarono sì al bambino nella fredda stalla, ma non per farglielo mangiare, bensì come segno di venerazione). E poi i coloranti gialli (tartrazina, E102; giallo di chinolina, E 104; giallo tramonto, E 110) e rossi (azorubina, E 112; rosso ponceau, E 124; rosso allure, E 129), per i quali l’Unione Europea, con una decisione degna di Ponzio Pilato, ha imposto la dicitura in etichetta che “possono avere un effetto avverso sull’attività dei bambini”. È un po’ come la ridicola avvertenza che si trova sui pacchetti di sigarette del fumo che uccide. Non sarebbe stato meglio proibirli tutti questi coloranti? Certo, ci sono anche produttori coscienziosi che fanno confettini senza coloranti nocivi. Ma quanti sono?

Le ciliegine e gli altri frutti canditi

Sono ingredienti che abbelliscono con il loro colore cassate, cassatine e similari. Le prime, di solito, devono il loro colore rosso Ferrari all’eritrosina (E 127), altrimenti sarebbero di un assai poco invitante rosa-pallido. Questo colorante contiene iodio e per tale motivo è sospettato di disturbare pesantemente la tiroide. I legislatori, sempre agendo come Ponzio Pilato, permettono l’impiego di questo colorante soltanto per le ciliegie candite e da cocktail.

Stando all’EFSA, il gruppo di esperti che dà pareri scientifici sugli additivi, non ci sarebbe alcun rischio che i consumatori, mangiando ciliege candite, possano superare la soglia quotidiana di sicurezza (che, ad esempio, per un bambino che pesa 20 chili, è di 2 mg). Ebbene, mi sono preso la briga di fare un calcoletto facile facile: 100 grammi di ciliegie candite possono contenere per legge fino a 20 mg di eritrosina. Quindi è sufficiente che il bambino mangi due-tre ciliegine (10 grammi) per toccare la soglia di sicurezza!

Qualche preoccupazione la dànno anche gli altri frutti canditi. Essi possono essere colorati con una vasta gamma di coloranti, tra cui quelli citati per i confettini. La mostarda e le macedonie di frutta in barattolo possono anch’esse essere farcite con questi coloranti (se non sono di qualità). E, se pensate che il verde che colora le cassate sia dovuto esclusivamente al pistacchio, dovete ricredervi. È permesso il colorante verde S (E 142), incriminato anch’esso per oltraggio alla tiroide, e per questo vietato negli Stati Uniti e in Canada.

Il panettoncino (mini panettone) per i bambini

I supermercati li espongono in scaffali a portata di mano dei bambini. Poi subdolamente tentano di sedurre le piccole prede con le immagini accattivanti stampate sull’involucro e con la lusinga della sorpresa (banale e di nessun valore) che alloggia con il panettoncino all’interno della confezione. Per composizione questi panettoni “formato mini” sono in tutto e per tutto identici a quelli di cui vi ho parlato lo scorso Natale. Ma, a parte le valutazioni sul piano nutrizionale che facemmo allora – e a parte anche il prezzo di questi panettoncini che è sproporzionato rispetto a quello di un panettone normale – c’è altro da criticare? A mio avviso, sì. Il formato mini tanto mini non è, perché i suoi 100 grammi sono l’equivalente di due megafette di panettone e il bambino è portato a papparseli tutti in una sola volta.

La Coca cola al posto dello champagnino?

Avete presente di sicuro la pubblicità col babbo Natale che, rallegrato dalla canzone Shake Up Christmas, usa i suoi poteri per ridare felicità ad una umanità triste e sconsolata. Non è altro che un invito perverso rivolto ai bambini (ma anche ai grandi creduloni) a festeggiare il Natale tracannando l’oscura bevanda (se la beve Babbo Natale – penseranno candidamente – è giusto e salutare che la beva anch’io).
Non basta il tanto zucchero del panettone e dei dolci che buttano dentro durante queste feste, ci mancava solo quello della Coca cola, che, per ogni bicchiere, è pari ad un paio di cucchiai. Ma quanti bicchieri potrà bere il bambino per “celebrare” il Natale come fa Babbo Natale e tutte le altre feste che seguono a scadenza ravvicinata?. Povero pancreas di questi piccini costretto a tanto lavoro supplementare per le feste natalizie. E poi le Autorità si strappano le vesti lamentandosi che l’obesità dilaga tra i bambini!
E poi c’è il colore marrone scuro di questa bevanda, dovuto al caramello solfito-ammoniacale (E 150c), di cui da un po’ di tempo si sparla per possibili effetti nocivi: per questo l’EFSA per precauzione ha abbassato la dose massima giornaliera ammissibile.

La calza della Befana

Anche questa fa la sua parte nell’opera di intossicazione infantile del periodo natalizio. Le caramelle che la riempiono, rosse, gialle, verdi, possono contenere numerosi additivi tra cui, ovviamente, i coloranti (se no sarebbero trasparenti e nessun bambino sarebbe invogliato a consumarle). Nella calza non manca quella specie di candito dalle sembianze di carbone che è tinto anch’esso con coloranti, tra cui il nero brillante BN (E 151) per il quale, secondo un recente parere scientifico dell’EFSA, esiste il rischio per i bambini sotto i 10 anni di superare la soglia di sicurezza. Eppure sta ancora lì.

Piccola precisazione

I prodotti bio per legge non possono essere addizionati di coloranti, compresi quelli naturali. Quando la colorazione c’è, è fatta con estratti naturali (che auspico di ritrovare anche nei prodotti convenzionali al posto dei coloranti di sintesi). Inoltre, poiché costano di più, non si deve fare altro che consumarne di meno. Bisogna convincersi una volta per tutte che tutti noi mangiamo di più di quello di cui abbisogniamo e che, quando un prodotto è di alta qualità, si apprezza di più se se ne mangia poco (lo dice anche il motto “poco ma buono”). Ovviamente anche tra i produttori non bio ci sono quelli scrupolosi che non ricorrono a tutti questi coloranti. Quindi, occhio all’etichetta, perché se ci sono coloranti devono essere dichiarato

La mia letterina a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
Porta a tutte le mamme del mondo gli ingredienti di più alta qualità, perché facciano con le loro mani tanti dolci di Natale, saporiti e salutari, secondo le ricette che la brava Sonia elargisce benevolmente su questo sito.

Dai però a tutte loro anche la pazienza di farli, questi dolci e che non sbuffino lamentandosi che non hanno tempo. Perché il tempo si trova se c’è voglia (non è vero Babbo Natale?).
Fa sì che i malfattori del falso bio vadano tutti in galera.
Ti chiedo infine che questi nostri politici, come per incanto, diventino tutti saggi e che, tra le tantissime cose che faranno per il bene dei cittadini, ci sia anche una legge che proibisca la pubblicità dei prodotti alimentari alla televisione, o almeno quella dei prodotti di cattiva qualità (che sono tantissimi). Babbo Natale, ti sto chiedendo troppo?
Auguri a tutte(i) dal vostro Prof.