Ve lo dico ufficialmente: questo blog mi sta sfuggendo di mano :-D Ha sempre avuto una sua personalità precisa, ma adesso mi pare un filo troppo indipendente: gli articoli nei quali tratto di contenuti stanno surclassando le ricette, vi sembrerà assurdo ma davvero non ho il controllo su questa cosa!!
onion soup english way
Le aziende che stiamo visitando e che devo farvi vedere si susseguono una dopo l’altra; io stessa sono sorpresa di quante brave persone ci siano che coltivano la terra onestamente, mettendo prima dei propri interessi l’ambiente e la biodiversità, o ricominciano ad allevare animali con amore e attenzione, rispettandoli e regalandogli una vita più serena possibile.

E poi ci sono conferenze, eventi, libri dei quali vorrei proprio parlarvi, la bottega Ammuìna è diventata realtà, sabato 10 Dicembre la inaugureremo (siete tutti invitatissimi!) e devo assolutamente scrivere un post nel quale ve la racconto per bene, e posti dove andare a mangiare che devo segnalarvi… insomma finisco sempre per mettere al primo posto le informazioni che ritengo importanti, dicendo a me stessa che le ricette sul blog sono già tantissime.

Cercando di non pensare al fatto che ho una lista di bookmark di ricette interessanti che ormai è lunga venti chilometri (tra un po’ il browser mi dice senti questa te la riprendi e te la porti te, mi hai scocciato!!! O le usi o le cancelli!!). A proposito ve l’ho già detto che sto rimpolpando l’indice per immagini su Pinterest? È molto più comodo e così avete i piatti tutti sott’occhio, è più facile scegliere cosa cucinare così :-)
Beh insomma in questi giorni freddi freddi mi sono ricordata quanto mi piace la zuppa di cipolle e ho inciampato nella cruda realtà che non vi ho ancora pubblicato la ricetta che c’è nel pastonudolibro, leggermente diversa da quella già pubblicata qui sul blog anni fa.
Questa è la versione inglese della zuppa, nell’interpretazione che Jamie Oliver ha fatto sul suo libro Cucina Naturale, che prevede la salvia al posto dell’alloro e fa qualche altro piccolo aggiustamento.
Se ben ricordate quando ho pubblicato il libro ho detto chiaro e tondo che tutte le ricette sarebbero arrivate anche qui sul blog, per dar modo a tutti di poterne fruire; vi copio incollo quindi anche l’introduzione alla ricetta, con qualche cenno della nostra amata bioterapia nutrizionale, che è sempre utile!
“La cipolla è una delle tre cose che mi porterei dietro se dovessi naufragare su un’isola deserta: ha un milione e mezzo di proprietà nutrizionali importantissime (circa 150 sostanze attive), e infatti il suo utilizzo risale alla notte dei tempi; persino Plinio il Vecchio la descrive come un potente diuretico se consumata cruda, e un’efficace lassativo se mangiata cotta.
È antisettica, antibiotica, antinfiammatoria, utile in caso di catarro, pressione alta, impedisce la formazione di coaguli nel sangue o li dissolve se ce ne sono, ritarda l’invecchiamento cellulare, aiuta la tiroide e drena le scorie organiche tossiche.”

zuppa di cipolle con la salvia
Prima di lasciarvi alla ricetta faccio una cosa che di solito qui sul blog non faccio mai; molto difficilmente mi avete vista schierata politicamente, perché ritengo che il mio pensiero abbia a che fare con l’argomento che trattiamo solo marginalmente; oggi faccio un’eccezione, perché il referendum per il cambiamento della nostra costituzione è imminente, e i cambiamenti che il “SÌ” porterebbe influenzerebbero molto negativamente anche la nostra sovranità alimentare, sia per quanto riguarda i trattati internazionali sull’ingresso degli alimenti dall’estero sia per la continua pressione che i sostenitori degli OGM stanno facendo.
Non essendo né un avvocato né una costituzionalista mi limito a copia-incollarvi le parole di un giornalista che frequento su Facebook, Rossano Ferrazzano — sostenitore del Comitato per il NO — che ho sempre visto affrontare le questioni italiane in modo lucido e affidabile. Credo sia molto importante non lasciare che siano solo gli anziani, ormai per la maggior parte confusi e ipnotizzati dai media tradizionali, a votare, e rimandare i nostri impegni il 4 dicembre per fare il nostro sacrosanto dovere. La consapevolezza è anche questo.
“L’articolo 117 non cambia sostanzialmente il testo attuale, si passa dalla dicitura “ordinamento comunitario” a “ordinamento dell’Unione Europea”.
La stessa sostanza si persegue invece attraverso quanto viene stabilito dall’articolo 55 che definisce i nuovi compiti del Senato (fra i quali c’è l’attuazione delle normative dell’Unione Europea”), dell’articolo 67 che toglie al Senato la rappresentanza della Nazione, e infine dell’articolo 70 che attribuisce al Senato pur non eletto il potere di legiferazione pieno e paritario con la Camera sulle norme in tema di riforma costituzionale, di referendum popolari e di normative europee.
Cioè il nuovo Senato non può più essere eletto dagli Italiani perché deve rispondere all’Unione Europea, in modo che se l’Italia volesse con libero voto cambiare direzione politica e modificare la Costituzione o le modalità di espressione della volontà popolare attraverso i referendum (ad esempio rendendo obbligatorio il referendum nel caso di ratifica dei trattati internazionali, oggi vietato) oppure il rapporto con l’Unione Europea, potrebbe determinare una maggioranza così orientata alla Camera, ma al Senato no. E il Senato avrebbe sempre diritto di veto.
Il nuovo Senato diventa il commissario, il guardiano, il carceriere europeista del nostro Parlamento e della nostra Costituzione.”

amazing onion soup
Vi lascio riflettere mentre tagliate le cipolle, lentamente e accuratamente, alla Pollan, per capirci. In questo caso qualche lacrima che sfugge può aiutarci a sfogare la tensione di questi giorni, che speriamo si scioglierà come neve al sole la mattina del 5 dicembre :-)

Ingredienti:
500 grammi di cipolle miste
due o tre scalogni
1 litro di brodo di carne di vitellone
25 grammi di burro chiarificato
100 grammi di Fontina d’alpeggio
quattro fette di pane fatto in casa
sette foglie di salvia
due o tre foglie di alloro
3 spicchi d’aglio
sale marino integrale
pepe nero in grani

Sbucciate le cipolle, tagliatele a metà e poi in mezzelune sottili più uguali possibili tra loro, per evitare che quelle più spesse siano ancora mezze cotte quando quelle più sottili stanno per bruciare.
Mettete il burro chiarificato in una padella bella grande, aggiungete le cipolle, gli spicchi di aglio schiacciati e cinque foglie di salvia, salate e pepate, mescolate bene, coprite lasciando un piccolo spiraglio, e lasciate appassire tutto a fuoco bassissimo per una mezz’ora, mescolando ogni tanto.
Trascorso questo tempo scoprite le cipolle e lasciatele cuocere sempre allo stesso ritmo (cioè pianissimissimo) fino a quando non saranno morbide e dorate; mescolate abbastanza spesso per evitare che si attacchino al fondo della padella.
Intanto grattugiate il formaggio con una grattugia a fori larghi e mettetelo da parte, scaldate il forno a 250°C con la funzione grill, tostate le fette di pane e ungete con un po’ d’olio le rimanenti foglie di salvia.
Quando le cipolle avranno finalmente raggiunto lo stadio desiderato, e avranno un aspetto brunito e uno stupendo profumo dolciastro versate in padella il brodo e continuate a cuocere per un quarto d’ora circa.
Levate dal fuoco, assaggiate e aggiustate di sale e pepe (assaggiate!). A questo punto, se preferite servire una zuppa meno grassa, basterà attendere che le cipolle si raffreddino, trasferirle in una ciotola, coprire bene e lasciarle una notte in frigorifero. In questo modo il grasso salirà in superficie e diventerà semisolido, e sarà molto facile asportarlo con un cucchiaio.
Versate la zuppa in due fondine di ceramica da forno, distribuite il formaggio grattugiato sulle fette di pane e adagiatele sulla zuppa facendole affondare leggermente; Jamie Oliver aggiunge anche una spruzzata di salsa worchester sul formaggio.
Aggiungete le foglioline di salvia oliata e mettete le cocotte in forno, posizionandole sul ripiano più alto, vicinissime al grill, lasciandole fino a quando il formaggio comincerà a sciogliersi e a dorarsi, facendo molta attenzione che non bruci.
Tirate fuori le cocotte e servitele immediatamente (nella versione francese si aggiunge all’ultimo momento un cucchiaio di brandy), appoggiate su un panno di cotone e poi su un piatto.