Strana, sono strana. Non ho capito neanch’io come mi è venuto in testa di provare questo piatto che ho visto su cucina di stagione, visto che per quanto mi riguarda non aveva alcuna attrattiva :-P

Voglio dire, verdure cotte, bleah, mischiare verdure diverse, malvisto dalla bioterapia, accendere il forno, sì lo posso fare però anche no. Invece come al mio solito sono stata colta dalla sindrome di Stendhal in versione culinaria, e ho sentito che il mio corpo si alzava dalla sedia, pure con una certa celerità, e si dirigeva in cucina a tirare fuori le verdure dal frigo. Oltretutto sotto lo sguardo incavolato dello zac che sperava cucinassi qualcosa per la *sua* dieta.

Epperò il mio istinto da talent scout della ricetta ha funzionato come sempre: è venuto fuori un piatto di pasta strepitoso, adattissimo a questa stagione, verdure croccanti e gustose, sapore diverso dal solito ma non troppo, impegno bassissimo. Unico neo, accendere il forno, ma se avete l’accortezza di accendere, infornare, uscire dalla cucina per una mezz’oretta, tirare fuori le verdure per farle raffreddare, spegnere il forno e uscire per un’altra mezz’ora, il danno è ridottissimo, giuro. Almeno per me, che dormo con il lenzuolino anche a 40 gradi. Ehm.

Prima di trascrivervi la ricetta, una nota sulla pasta che ho usato, ché ne vale la pena: ho provato per la prima volta gli straccetti di grano duro Senatore Cappelli della Fattoria Castellina, coltivati con metodo biodinamico (!), che ho comprato il mese scorso da Biogusto. In realtà sullo shop on line non ci sono (saranno aggiunti tra un paio di giorni, perché sono stati appena adottati), però se chiedete a Francesco Meuti di mandarveli lo stesso mi sa che sarà felice di farlo: non ho mai conosciuto un uomo così felice di far assaggiare al mondo quelle che chiama “le sue scoperte” :-)
Ad ogni modo gli straccetti sono meravigliosi, e giuro che (purtroppo) non ho avuto alcun tipo di “incentivo” per promuoverli. Sul pacchetto c’è scritto che sono macinati a pietra in mulino con movimento ad acqua, trafilati al bronzo ed essiccati a bassa temperatura. E si sente: tengono la cottura perfettamente, sono elastici e nello stesso tempo croccanti, ma assolutamente non appiccicosi. Provateli e poi mi direte.

Ingredienti:
200 grammi di straccetti
1 cipolla gialla
1 zucchina romanesca grandina
1 peperone rosso
1 melanzana
1 rametto di rosmarino
1 spicchio d’aglio
1 limone
olio extravergine d’oliva
sale marino integrale

Preriscaldate il forno a 170°C. Prendete tutte le verdure. lavatele e mettetele così come sono (tranne la cipolla, che va sbucciata) in una teglia bassa. Mettete in forno e cuocete per una mezz’oretta.
Passato questo tempo tirate fuori la teglia e fate raffreddare il tutto (se intendete spellare il peperone mettetelo in una ciotola di vetro coperta con un piatto, il vapore che si forma farà staccare la buccia facilmente).
Quando tutto sarà freddo, spellate il peperone in un piatto eliminando il peduncolo e i semi; *non* spellatelo sotto l’acqua corrente, perché il liquido che si forma all’interno del peperone va utilizzato: la bioterapia sostiene che rende il peperone digeribile. Spellate la melanzana e tagliatela a tocchetti non troppo piccoli, insieme a tutte le altre verdure.
Prendete una padella bella larga (no teflon), coprite il fondo con un velo d’olio, aggiungete gli aghi del rosmarino e mettete a scaldare il tutto su fiamma bassissima. Quando il rosmarino avrà ceduto i suoi olii essenziali all’olio d’oliva aggiungete la buccia del limone grattugiata e subito dopo le verdure; cuocete il tutto a fiamma media fino a quando vi piace il sapore che hanno le verdure. Le verdure dovrebbero rimanere piuttosto croccanti (compatibilmente con i vostri gusti), altrimenti il piatto perde un po’ di freschezza, e anche di salubrità.
Non vi resta che cuocere la vostra pasta ben al dente, e ripassarla poi due minuti nelle verdure, finendo il piatto con un’altra spolverata di buccia di limone.
Avrei un altro suggerimento, che mi viene dal mio passato nella cucina del Jakoberhof (l’albergo altoatesino del mio ex-ex-ex): se avete ospiti e volete preparare tutto (poco!) prima senza stressarvi, vi basterà cuocere la pasta in precendenza *molto* al dente, scolarla, spargerla subito su un ripiano di marmo in modo che si freddi velocemente, aggiungere un generoso filo d’olio, mescolare bene (sì, potete usare le mani!) e lasciarla raffreddare all’aria (attenzione alle moscacce di questo periodo).
Quando vorrete comporre i piatti dovrete solo mescolare la pasta alle verdure se volete un piatto freddo, altrimenti, se lo preferite caldo, mettete la pasta suddetta in un colapasta di quelli a rete con il manico e immergete il tutto velocemente per qualche secondo in acqua bollente.
Non è esattamente come quella appena fatta ma ci si avvicina moltissimo. fate prima la prova quando siete da sole per controllare se il metodo è all’altezza dei vostri standard, mi raccomando, lo sapete, no, niente esperimenti quando si hanno ospiti!