E anche questo fine settimana vi passo una ricetta (tutta appiattita – la dovrete stirare) sotto la porta. Al momento siamo messi così: lunedì e mercoledì rubriche, venerdì ricette in sordina. Sta’ a vedere che per un po’ riesco a tenere questo ritmo; data la mia assoluta refrattarietà alle regole, fare le cose in modo cadenzato mi rende serafica (o quasi).
cavolo rosso ricetta
L'”o quasi”, a parte la piccola che sta a casa da una settimana con la febbre (e la tosse, e un sacco di altre cose poco carine – pare che questa che gira sia l’influenza più lunga del secolo), è dovuto anche al fatto che tanto serafica non posso essere perché fervono tutti i preparativi per il laboratorio di panificazione che si svolgerà il prossimo fine settimana (AAAARGH!! È vicinissimo!!!), sabato 5 e domenica 6 marzo, per l’esattezza, e io e Loretta ci siamo praticamente fidanzate: ci sentiamo tipo tre volte al giorno per tutti i particolari, e studia qui, e aggiusta le dispense là, e chi passa all’ikea a comprare le tavole per impastare, e questa spiegazione sull’origine di tutti i lieviti del mondo la possiamo anche cassare, etc etc.
cavolo rosso ricetta facile
Ieri poi ci siamo rese conto che un sacco di pastonudiste non possono partecipare perché hanno pargoli in tenera età, e giustamente il fine settimana sono bambinate (una signora meravigliosa che ha tipo cinque figli ci ha scritto: “non è che possiamo risentirci tra dieci anni?”), e così abbiamo avuto un’idea geniale (insomma – ci potevamo pure pensare prima): reclutare una baby sitter che terrà i bimbi in un’altra stanza della stessa casa dove faremo il corso. Così le mamme saranno libere di impastare e allo stesso tempo ragionevolmente tranquille. E così ho risolto in parte anche il problema “dove metto la pulcina” (voglio dire, ci sarebbe zac ovviamente, ma di solito la piccola preferisce i nanetti come lei).

Torniamo a questa ricetta meravigliosa. Il cavolo cappuccio mi piace tantissimo; a parte la sua indiscutibile bellezza, avete notato come si mantiene bene in frigo!? Solo che, lo sapete, dopo un paio di volte che l’ho cucinato nello stesso modo devo trovare altre strade, per forza. E così, in uno dei miei innumerevoli giri strani nella rete dei foodblogger mi sono imbattuta da lei, che in rete è molto conosciuta e apprezzata. Per prima cosa lei è veramente russa, e poi fa anche dei corsi di cucina russa! Meraviglia.

Insomma, quando ho visto il suo cavolo rosso stufato alla ceca (in ceco “Dušené červené zelí”), ho capito che avevo trovato il cavolo rosso che stavo cercando. Agrodolce :-) E particolare. E nuovooooo!! doppia :-)
Il sapore è paradisiaco. Certo, deve piacervi l’agrodolce. Ma non so, è così buono che secondo me anche chi non è un adepto del dolce-salato potrebbe apprezzare. Voi fate, poi sono curiosa di sapere se vi è piaciuto. E poi è facilissimo!

Ingredienti:
1/2 cavolo cappuccio rosso
1 cipolla
2 mele piccole croccanti e dolci, non farinose
1 cucchiaio di uva passa
2 chiodi di garofano
1 foglia di alloro
50 grammi di aceto di riso
5 cucchiai di zucchero grezzo
acqua oligominerale
sale integrale
olio extra vergine d’oliva

Affettate la cipolla a fettine di spessore più uniforme possibile (unico modo per non far bruciare quelle sottilissime mentre quelle più spesse rimangono crude) e mettetele ad appassire in padella, con abbastanza olio da coprire il fondo, a fuoco bassissimo e coperte.
Quando saranno trasparenti e cominceranno *quasi* a rosolare, aggiungete il cavolo cappuccio che avrete affettato sottilmente. Mescolate bene, alzate leggermente la fiamma e aspettate che il tutto ricominci a rosolare; a questo punto aggiungete lo zucchero, riabbassate la fiamma e lasciate caramellare il tutto molto pazientemente.
Quando vedrete che lo zucchero si sta asciugando troppo aggiungete l’acqua (che avrete scaldato a parte in un pentolino), l’aceto, l’uva passa, i chiodi di garofano e la foglia di alloro e lasciate cuocere per una decina di minuti (Giulia suggerisce 20 minuti, ma io come sapete ho la fissa per le verdure croccanti).
Intanto sbucciate le mele e tagliatele a cubetti; passati i 10 (o i 20, a seconda di come vi piace) minuti aggiungetele in padella, mescolate bene e lasciate cuocere ancora un’altra decina di minuti.
Salate e servite, come contorno alla carne di maiale o selvaggina, o semplicemente con una generosa fetta di pane fatto in casa. Io non vedo l’ora di rifarla :-)