La magia della rete è che tra le altre cose può capitarti di trovare un’amica che abita in una città della quale non avevi mai sentito parlare, con la quale all’inizio fai semplicemente due chiacchiere sugli interessi in comune; di scoprire poi che la suddetta ha molte cose interessanti da dire, e di offrirle subito a istinto una stanza nella tua casa virtuale.
scorzonera ricetta
Di sentirla poi spesso al telefono tramite inesorabili insperati operatori telefonici che ti troncano le chiacchierate sul più bello, e contestualmente di piagnucolare cose come “io non ce l’ho la scorzoneraaaaa, a Roma non la vendono, sigh, sigh”. E di ricevere, del tutto inaspettatamente, dopo qualche giorno, la tanto agognata radice, per di più in versione assolutamente bio, in una commovente busta imbottita, infilata nel suo sacchetto originale scritto in tedesco.

A proposito, colgo l’occasione per ringraziare il solertissimo operatore delle Poste Italiane, che invece di citofonare ha pensato bene di infilare la busta nel cancello, sotto una pioggia battente, e darsi alla macchia. Incredibilmente il pacchetto ha resistito *fino al giorno dopo*, e la scorzonera all’interno era appena umida, ma con gli accidenti che ho mandato al malcapitato minimo minimo gli è scoppiato uno pneumatico nel bel mezzo dell’uragano.

Insomma, grazie a quel tesoro di ragazza della quale non posso rivelare l’identità (Claudia) mi sono ritrovata tra le mani ciò che amo di più al mondo: la cosa nuova, mai provata, in grado di accendere a mille la mia curiosità insaziabile.
Mi ci sono voluti due giorni per decidere come sacrificarla, poi ho deciso di utilizzare una delle ricette più semplici che ho trovato, su Saison (che rimane sempre una rivista che mi attrae molto per via della particolarità delle sue ricette), in modo da non coprirne il sapore.
Io l’ho pelata da cruda con i guanti, ma ho letto su un altro blog che è possibile anche farlo dopo averla bollita, perché da cotta non tinge più. Chissà se voi avete la possibilità di trovarla facilmente questa radice dal nome stregonesco; nel caso non fosse così, e conoscendo i pastonudisti, vi immagino esilarata rompere le scatole a tutti i negozi bio che frequentate, fino a quando, sfiniti, non vi troveranno la scorzonera biologica, anzi biodinamica, e vi regaleranno anche la terra e il vaso per ripiantarla, pur di essere lasciati in pace. Così la scorzonera si diffonderà e potremo provarla in tutte le salse, e… oh… ma adesso che ci penso… io non ce l’ho *più* la scorzoneraaaaaa, sigh, sigh!!!

Ingredienti:
3 radici di scorzonera
aceto di vino bianco
un cucchiaio di farina
un lime (o un limone)
una decina di pistacchi
un pezzetto di rafano
50 grammi di burro di centrifuga
mezzo bicchiere di latte

Prendete una ciotola di vetro medio-grande, riempitela d’acqua fino a tre quarti, aggiungete un’abbondante spruzzata di aceto e la farina e mescolate. Riempite d’acqua una pentola media, salate, aggiungete il latte e metà del succo di lime e aspettate che arrivi a ebollizione.
Nel frattempo infilatevi un bel paio di guanti di gomma (la scorzonera emette un lattice appiccicoso che tinge le mani), strofinate le radici con la spazzola per le verdure e asportate lo strato nero esterno (io ho provato con il pelapatate, ma grazie al postino la scorzonera non era abbastanza rigida, così ho optato per un coltellino affilato). Man mano che pulite le radici mettetele subito nella ciotola con l’acqua acidulata, o si scuriranno.
Se sono troppo lunghe tagliatele a metà.
Quando avrete finito mettete le radici direttamente dall’acqua acidulata a quella sul fuoco, e lasciatele bollire per una quindicina di minuti. Tritate i pistacchi (la ricetta dice di tostarli, io li ho lasciati com’erano per pigrizia, tostati sono sicuramente più aromatici) e grattugiate il rafano.
Fate fondere il burro in un pentolino (la ricetta dice di lasciarlo scurire, ma… no, no, non ve lo ripeto per la 164367 volta), e quando sarà bello dorato unite l’altra metà del succo del lime e il rafano grattugiato.
Scolate la scorzonera, sciacquatela con acqua molto calda, adagiatela sui piatti, versateci sopra il burro aromatizzato con il rafano e il lime e cospargetela con i pistacchi tritati.